7° ALPINI

07.01.2013 12:06

7° Reggimento Alpini

Con il Regio Decreto del 10 luglio 1887, che conteneva l’aumento dei reparti alpini,il 7° Reggimento Alpini viene costituito il 1° agosto 1887 a Conegliano Veneto al comando del Colonnello Angelo Fonio. Nel Reggimento Alpini vengono inquadrati i battaglioni:
Pieve di Cadore, compagnie 67a , 68a e 75a, ceduto dal 6° Reggimento Alpini;
Feltre, compagnie 64a (dal Val Brenta) 65a e 66a (dal Cadore) , ceduto dal 6° Reggimento Alpini;
Gemona, compagnie 69a , 70a, 71a e 72a , ceduto dal 6° Reggimento Alpini.
Poco prima della creazione del 7° Alpini, Il 22 febbario 1887, il I° battaglione alpini d’Africa si imbarca a Napoli per Massaua. Nel I° battaglione, è inquadrata anche la 69a compagnia. Il battaglione rimpatria il 22 aprile a Napoli.
Nel 1895-96 alcuni alpini del 7° vengono inquadrati nel rinato I° battaglione alpini d’Africa, 4a compagnia e partecipano alla disastrosa battaglia di Adua del 1° marzo 1896.
Il 7 marzo, viene inviato un reggimento di Alpini in rinforzo, articolato su 5 battaglioni. Del V° fanno parte elementi del 6° e del 7° Alpini. Il reggimento dopo alcune operazioni, rientra in Eritrea e quindi, ad eccezione del IV° battaglione, in Italia a giugno.
Nel 1908 il battaglione Tolmezzo, appena formato, viene inserito nell’organico del 7°, con le compagnie 6°, 12° e 72°. Nello stesso anno, il 7° alpini interviene in soccorso alle popolazioni siciliane colpite da catastrofico terremoto a Messina. In questa occasione viene assegnata al reparto la medaglia di benemerenza del Ministero dell’Interno.
Nel 1909 con la formazione dell’8° Reggimento Alpini, i battaglioni Gemona e Tolmezzo, lasciano il 7° per essere inquadrati nel reparto appena costituito.
Il 1° ottobre 1910 viene formato il battaglione Belluno e inserito nell’organico del 7° Alpini.
Nell’ottobre del 1912 il battaglione Feltre viene inviato in Tripolitania e inquadrato nell’8 Reggimento Alpini “speciale”. Dopo un breve periodo di adattamento al deserto, il reggimento muove verso il Garian dove il 12 dicembre viene innalzato il tricolore. Il battaglione Feltre partecipa successivamente alla difesa di Tebedut. Il 20 marzo 1913 partecipa alla battaglia di Assaba, dove si distingue particolarmente, meritando una Medaglia d’Argento. A seguito del combattimento di Sidi Garbaa, l’8° Reggimento “speciale” viene inviato a Derna. Il 18 agosto una compagnia del Feltre insieme ad aliquote di conducenti del Vestone e del Verona, difende con successo e con modeste perdire, il presidio di El Merg dall’assalto di circa 1000 beduini. Mentre altri reparti vengono rimpatriati, il Feltre rimane in Libia, partecipando a rastrellamenti di ribelli e ad altre operazioni militari. Si distingue particolarmente nel combattimento di Bu Gazal, il 24 febbraio 1914.
Il battaglione Feltre viene infine rimpatriato nell’agosto 1914.
Nell’estate-autunno dello stesso anno vengono mobilitate le compagnie di Milizia Mobile. Il 7° ebbe quindi le compagnie 95a (Feltre), 96a (Pieve di Cadore) 106a (Belluno).
Tra il 5 e il 30 Gennaio, nell’imminenza della guerra, inizia la mobilitazione della Milizia Territoriale, si formano quindi i quadri dei battaglioni “Valle”. Il 7° mobilitò i battaglioni:
Val Cismon dal, deposito del battaglione Feltre, compagnie 264a e 265a ;
Val Piave, dal deposito del battaglione Pieve di Cadore, compagnie 267a e 268a ;
Val Cordevole, dal deposito del battaglione Belluno, compagnie 206a e 266a;
Vengono mobilitate anche due compagnie “volontari”. La compagnia volontari alpini Cadore (dal deposito del Pieve di Cadore) e la compagni volontari alpini Feltre (dal deposito del Feltre).
Allo scoppio delle ostilità, i battaglioni vengono inquadrati sotto comandi territoriali e dislocati sul territorio:
Feltre e Val Cismon, Settore Brenta Cismon (15a Divisione del V° Corpo d’Armata);
Belluno e Val Cordevole, Settore Cordevole (18a Divisione della 4a Armata);
Comando 7° Reggimento Alpini, Val di Zoldo (17a Divisione della 4a Armata);
Pieve di Cadore e Val Piave, Sottosettore Ansiei – Padola (2a Divisione del I° Corpo d’Armata)
I battaglioni del 7° operano in Val Brenta, alla Forcella Lavaredo, nell’Alta Val Cordevole, sulle Tofane, nella zona della Marmolada e in Val Cismon.
Nel 1916 vengono mobilitati anche i battaglioni di Milizia Mobile, ed esattamente:
Monte Pavione, compagnie 148a, 149a e 95a (ceduta dal Feltre);
Monte Antelao, compagnie 150a ,151a e 96a (ceduta dal Pieve di Cadore);
Monte Pelmo, compagnie 146a, 147a e 106a (ceduta dal Belluno).
Alcuni reparti concorrono a fermare l’offensiva austriaca di maggio. Il Feltre e il Val Cismon partecipano alla conquista del Monte Cauriol. Gli altri reparti partecipano ad azioni minori.
Il 22 maggio 1917 viene creato il battaglione sciatori Monte Marmolada (cp 284-300-301), che a novembre si pone a difesa del Monte Tondarecar e respinge per ben sette volte i nemici. Opera inoltre a Castelgomberto. Per queste operazioni il battaglione viene insignito nella Medaglia d’Argento.
Il 17 agosto 1917 i battaglioni Pieve di Cadore, Belluno, Monte Antelao e Monte Pelmo, prendono parte alla battaglia della Bainsizza.
Tra novembre e dicembre i battaglioni Monte Pavione e Feltre si distinguono in Val Calcino guadagnando rispettivamente una Medaglia d’Argento e una di Bronzo, mentre il Val Cismon si distingue sul Grappa, meritando a sua volta una Medaglia di Bronzo.
Nel 1918 i reparti sono coinvolti in operazioni in Val d’Astico, in Val Posina e nel settore dell’Altissimo. A novembre a causa delle forti perdite subite sia di uomini che di materiali, il battaglione Belluno viene sciolto, seguito a dicembre dal battaglione Monte Marmolada.
Con la fine delle ostilità i battaglioni rimasero a presidiare i confini, iniziando tra il 1919 e il 1920 le operazioni di smobilitazione. Vennero quindi sciolti i battaglioni Val Cismon, Monte Pavione, Monte Pelmo, Monte Antelao. Allo scioglimento del battaglione Val Cordevole, il personale viene utilizzato per la ricostituzione del battaglione Belluno, che rinasce il 16 marzo 1919.
Caduti : 141 Ufficiali e  3602 Truppa
Feriti: 205  Ufficiali e  6578 Truppa
Decorati: 259 Med.Argento , 530 Med.Bronzo
Nel 1919-1920 il battaglione Feltre partecipa alle operazioni in Albania. Rimpatria nel marzo 1920.
Il 5 giugno 1920 viene assegnato l’Ordine Militare d’Italia all’Arma di Fanteria, per il tributo versato durante la Prima Guerra Mondiale.
L’anno dopo il battaglione Feltre viene inquadrato nel 9° reggimento Alpini, nel quale rimane fino al 1926.
Nel giugno dello stesso anno, il re Vittorio Emanuele III inaugura il monumento ai caduti del 7° Alpini nella caserma Salsa di Belluno.
Nel gennaio del 1936 il 7° Alpini viene mobilitato per la guerra Italo Etiopica. Il 7° Alpini per l’occasione cambia composizione e viene inquadrato nella Divisione Alpina Pusteria di nuova costituzione. Fanno parte del 7° Alpini i battaglioni Feltre, Pieve di Teco ed Exilles. I battaglioni Belluno e Pieve di Cadore sono nel frattempo confluiti nel neonato 12° Reggimento Alpini.
Per provvedere alle esigente della Pusteria, il deposito del 7° Alpini mobilita un battaglione complementi, il VII° con le compagnie 603a 614a e 643a, che viene a sua volta inviato in Africa Orientale. Il 7° Alpini partecipa con i suoi reparti alla battaglia dell’Amba Aradam, alla battaglia di Mau Ceti e successivamente alla battaglia del Lago Ascianghi.
Il VII° battaglione complementi segue le vicende del 7° Alpini fino a che viene distaccato e si distingue nella battaglia dell’Amba Uork e al Passo Uarieu. Per la battaglia dell’Amba Uork viene insignito della Medaglia di Bronzo. Nel settembre 1936 il VII° battaglione complementi muta ufficiosamente denominazione in Battaglione Alpini Uork Amba.
Il 22 ottobre 1936 il deposito del 7° Alpini mobilita un nuovo battaglione complementi, denominato sempre VII° battaglione complementi, con volontari da inviare in Africa. Nel dicembre 1936 il battaglione viene denominato “battaglione speciale alpini”. Il 15 gennaio arriva in Africa e si fonde con quanto rimane del battaglione Uork Amba.
Nell’Aprile 1937 il 7° rientra in Italia, mentre lo Uork Amba rimane in Africa, dopo aver assunto ufficialmente la sua nuova denominazione il 18 marzo 1937.
Per le operazioni in Africa Orientale il 7° Alpini merita una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia (all’Arma di Fanteria).
Nel 1939 il 7° viene di nuovo mobilitato. Oltre ai tre consueti battaglioni, sono mobilitati anche i battaglioni Val Cismon(cp 264-265-277), Val Piave (cp 267-268-275) e Val Cordevole(cp 206-266-276) e la 522a compagnia mitraglieri da posizione.
All’inizio delle ostilità con la Francia, i battaglioni Feltre, Pieve di Cadore e Belluno operano congiuntamente in Valle Lausanier, Piccolo S. Bernardo, St. Fois e Valle Isere. Il Val Cismon viene inquadrato nel Raggruppamento Alpini Levanna e opera nelle valli dell’Orco e delle Sture di Lanzo. Il Val Piave e il Cordevole, inquadrati nel 4° Gruppo “Valle”, operano nel settore Baltea Orco Stura.
Dopo l’armistizio, il 7° Alpini con i battaglioni Feltre, Pieve di Cadore e Belluno, rimane fino ai primi di Luglio nella zona del Colle della Maddalena poi, transitando per la provincia di Cuneo, viene dislocato ad Agosto in Val Pusteria. I battaglioni Val Cismon, Val Cordevole e Val Piave rimangono invece fino a ottobre nella zona dell’alto Isere.
A partire dal 25 iniziano le operazioni di smobilitazione e nei giorni successivi vengono sciolti i battaglioni Valle del 7°.
Con l’inizio delle operazioni contro con la Grecia, la Divisione Alpina Pusteria viene inviata in Albania, tra novembre e dicembre. Il 7° Alpini partecipa con tutti e tre i battaglioni alle operazioni. La Divisione viene inviata nella valle dell’Osum, a nord dello schieramento della Julia. Mentre i battaglioni Feltre e Pieve di Cadore seguono le vicende del comando di Reggimento e della Divisione, il battaglione Belluno opera alle dipendenze del 1° Gruppo “Valle”, in Val Zagorias.
Il 6 Dicembre il Feltre viene attaccato nella zona di Coprensca e i combattimenti si protaggono per piu’ giorni. L’8 dicembre il comandante del 7°, Colonnello Rodolfo Psaro, viene ucciso mentre combatte in prima linea. Alla sua memoria viene assegnata la Medaglia d’Oro.
Dopo il ripiegamento dei reparti a seguito dell’offensiva Graca, il 7° si schiera su postazioni difensive alle pendici del monte Tomori. Nel frattempo il battaglione Belluno in Val Zagorias, partecipa a numerose operazioni e rimane su questa linea difensiva fino al marzo 1941.
Con la ripresa dell’offensiva, il 9 marzo il battaglione Pieve di Cadore occupa Klisura, mentre anche il Feltre ottiene brillanti risultati.
In aprile il 7° si raccoglie a Fusheri, da dove parte l’ultima offensiva italiana. Il 7° raggiunge il 22 Konitsa. Il 23 aprile scatta l’armistizio con la Grecia. I battaglioni del 7° Alpini vengono insigniti di medaglia d’argento per la partecipazione alla campagna di Grecia.
Nel frattempo in Africa Orientale, il battaglione Uork Amba, viene utilizzato per presidiare la capitale e difenderla dalle azioni di disturbo delle bande di “sciftà”. Fino al febbraio svolge azioni di rastrellamento e sostiene scontri con bande ribelli. Il 3 febbraio 1941 viene trasferito in autocarro all’Amba Alagi e quindi nella zona di Asmara, dove viene assegnato alla zona di Cheren. Partecipa a tutte le operazioni contro gli Inglesi, fino alla sconfitta con lo sfondamento inglese del 26 marzo e definitiva perdita della piazza di Cheren, l’ 8 aprile. Il battaglione Uork Amba, ridotto a poco piu’ di 100 uomini, si scioglie. Al battaglione viene assegnata la Medaglia d’Argento.
Nel giugno 1941, il 7° Alpini viene inviato in Montenegro come forza di occupazione e partecipa a numerosi rastrellamenti e operazioni contro i ribelli. Nell’agosto 1942 rimpatria.
A novembre dopo la riorganizzazione, viene dislocato in Provenza con compiti di presidio.
L’8 settembre coglie i reparti del 7° mentre cercano di rientrare in Italia. Il 7° dopo alcune brevi scaramucce con i Tedeschi, raggiunge San Dalmazzo di Tenda, dove insieme ad alcuni reparti della G.A.F., si pone a difesa sulla linea di cresta di Monte Marta – Colle di Tenda – Monte Clapier. A seguito però dello scioglimento del comando di Corpo d’Armate, il comandante del 7° si vide però costretto a ordinare il 12 settembre, lo scioglimento del reggimento. Lasciate le armi e l’equipaggiamento al Col di Tenda, i reparti si portano a Cuneo, dove vengono circondati dai Tedeschi. La maggior parte degli uomini viene catturata e deportata in Germania. Alcuni unitamente agli alpini del deposito del 2° Reggimento, prendono la via della montagna.
Il 7° Alpini riprende vita nel dopoguerra, il 1° luglio 1953, e viene inquadrato nella neonata Brigata Alpina Cadore. Nel 1953 vengono quindi formati il battaglione Pieve di Cadore, con la sola compagnia comando e la 67a , e il battaglione Belluno, con la compagnia comando e la 77°. Contestualmente alla creazione del reggimento, viene creata anche la 7a compagni mortai reggimentale.
Il 18 ottobre 1953, nasce un battaglione di formazione composto da compagnia comando, la 67a e la 77a compagnia e la 7a compagnia mortai. Il battaglione viene denominato Pieve di Cadore e inviato il 20 ottobre 1953 sulla frontiera per l’esigenza “T 9”(Trieste). Il battaglione è posto alle dipendenze della Julia.
Nel contempo continua la ricostituzione dei reparti, entro la fine di ottobre viene riformato il Pieve di Cadore, su 68^ , 75^ e 167^ compagnia mortai, e il battaglione Belluno, su 78^, 79^ e 116^ compagnia mortai.
Il 7 novembre il 7° reggimento viene trasferito nella zona di Cividale per presidiare i confini. Il battaglione di formazione, già in zona, viene riassorbito dai reparti. Rimane in zona fino al 5 dicembre 1953.
L’11 aprile 1954 nell’ambito di una cerimonia a Belluno, viene consegnata la bandiera di combattimento al reggimento.
Il 1° giugno 1956 il battaglione Feltre (già costituito nel 1946 e inquadrato nell’8°)per cambio di denominazione del btg Cadore  , viene inquadrato nel 7° Reggimento Alpini.Il successivo 1° ottobre viene costituito un nuovo btg Cadore completando così l’organico consueto del reggimento.
Dal 1961, e fino al 1970, aliquote di personale partecipano alle operazioni d’ordine pubblico in Alto Adige.
Il 9 ottobre 1963 i battaglioni Pieve di Cadore e Belluno sono i primi ad accorrere in soccorso alla popolazione di Longarone colpita dal disastro del Vajont.
Il 2 giugno 1964, insieme agli altri reparti impegnati nell’opera, in piazza dei Martiri a Belluno, viene consegnata la medaglia d’oro al valor civile, che viene appuntata sulla bandiera del 7° Reggimento Alpini. Anche l’A.N.A. ha voluto premiare gli alpini intervenuti, regalando loro una medaglia con inciso: "Vi chiamò il dovere - trovaste l’orrore - vi sostenne l’amore.".
Nel novembre 1966 una alluvione colpisce il Bellunese e le sue valli, provocando straripamenti, crolli di strade e ponti mietendo vittime civili. Il 7° reggimento e tutti i reparti della Cadore, si prodigano senza sosta per portare aiuto alla popolazione, meritando l’elogio delle Autorità Militari e l’immensa gratitudine della popolazione.
Il 4 novembre 1967 viene inaugurata in caserma Salsa a Belluno una chiesetta-sacrario in ricordo dei caduti del 7° alpini.
Nel maggio del 1973 una spedizione di alpini raggiunge la cima dell’Everest. Il sottotenente medico Gianfranco Briani della 65° cp del Feltre è tra i componenti di questa spedizione, a cui il Ministero tributa un encomio solenne.
Nel 1975, con lo scioglimento dei reggimenti, anche il 7° scompare ed i battaglioni sono posti alle dirette dipendenze della Brigata Alpina Cadore. La cerimonia si svolge in caserma Salsa l’11 novebre 1975.
Nel 1992 vengono ricostituiti i reggimenti alpini. Il 7° riprende vita il 22 agosto, inquadrando il solo battaglione Feltre, secondo la nuova struttura monobattaglione. Il Belluno è inquadrato nel 16° reggimento, mentre il Pieve di Cadore, nel 12° reggimento.Negli anni 90 ha ricevuto la cittadinanza onoraria da parte del comune di Conegliano.
Tra il 1993 e il 1994 partecipa all’operazione Vespri Siciliani.
Nel novembre 1994 partecipa alle operazioni in soccorso alle popolazioni piemontesi colpite da grave alluvione. In questa occasione merita la medaglia di bronzo della Croce Rossa.
Con lo scioglimento della Brigata Alpina Cadore, il 7°, il 1 febbraio 1997, passa alle dipendenze della Brigata Alpina Julia,mentre il Pieve di Cadore viene sciolto con il 12° reggimento.
Dal 1999 non riceve piu’ militari di leva e inquadra solo volontari.
Partecipa alle missioni di pace all’estero, in Ex- Jugoslavia e in Afghanistan. Aliquote di personale partecipano inoltre alla missione in Iraq.
Il 30 novembre 2004 con lo scioglimento del 16 Reggimento, scompare anche il battaglione Belluno.
Dal 2005 il 7° Alpini è stato trasferito nella sua sede storica ,la caserma Salsa in Belluno.
Dal 1° gennaio 2006,in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino,il reggimento ha fornito personale e mezzi per la logistica e la vigilanza.
Aliquote di personale partecipano (nella task force "Genio" dell'Esercito) dal febbraio 2010 all'operazione "White Crane" in soccorso alla popolazione di Haiti colpita da un disastroso terremoto.
Il 25 marzo 2011, al rientro da un turno di missione in Afghanistan, è stata conferita al reggimento la cittadinanza onoraria della città di Belluno.

Motto: "Ad excelsa tendo"

Decorazioni:
Ordine Militare d'Italia - decr. 5 giugno 1920. All'Arma di Fanteria
Ordine Militare d'Italia - decr. 27 Gennaio 1937. All'Arma di Fanteria.
Medaglia d'Argento - decr. 21 dicembre 1913. Btg. Feltre.
Medaglia d'Argento - decr. 5 giugno 1920.Btg. Monte Pavione.
Medaglia d'Argento - decr. 29 ottobre 1922. btg. Monte Marmolada.
Medaglia d'Argento - decr. 31 dicembre 1947. btg. Feltre.
Medaglia d'Argento - decr. 5 marzo 1949. btg. Uork Amba.
Medaglia di Bronzo - decr. 5 giugno 1920. Btg. Feltre.
Medaglia di Bronzo - decr. 21 gennaio 1937. Al VII° btg Complementi.
Medaglia d'Oro al Valor Civile - decr. 18 maggio 1964.
Medaglia d'argento di benemerenza - decr. 5 giugno 1910.
Medaglia di bronzo al Merito CRI - alluvioni novembre 1994.

Medaglie d'oro nominative al valor militare alla memoria:
BARBIERI FRancesco, Tenente, Btg.“Val Cordevole”, Aiut. Maggiore del Btg., Cresta di Costabella 5-6 ottobre 1916
CAIMI Giuseppe, Tenente, Btg.“Feltre”, 64ªcp, Cima Valderoa 14 dicembre 1917
Deceduto il 26 dicembre 1917 per ferita all’ospedale militare di Ravenna
CORSI Guido , Capitano, Btg.“Feltre”, C.te 64ª cp, Val Sugana 26 maggio 1916,  Cima Valderoa 13 dicembre 1917
FERRUGLIO Manlio, Capitano, Btg. “Monte Pavione”, C.te 148ª cp, Val Calcino 11-12 dicembre 1917
MICHELINI TOCCI Franco, Sottotenente, Btg. “Pieve di Cadore”, 68ª cp, Monte Valderoa (Grappa) 27 ottobre 1918
SASSO Marco, Tenente, Btg. “Monte Pavione”, 149ª cp, , Monte Fontanet,  Val Calcino 11 dicembre 1917
TOGNALI Angelo, Tenente, Btg. “Monte Pelmo”, 147ª cp, Col del Cuk (Grappa) 25-28 ottobre 1918
REATTO Efrem Tenente, Btg."Feltre", Uork-Amba (Tembien), 27 febbraio 1936
AMPEZZAN Angelo, Caporalmaggiore, 336ª Cp presidiarla Alp., Berlog (Croazia) 3-4 aprile 1943
BUFFA Silvano, Tenente, Btg. “Feltre”, 64ª Cp, Mali Spadarit (fronte greco) 10 marzo 1941
COLOBINI Pietro, Sottotenente, Btg. “Feltre”, Mali Spadatit (fronte greco) 10 marzo 1941
D'INCAU Solideo, Caporalmaggiore, Btg. “Feltre”, 65ª Cp, Vendrescia (fronte greco) 13 febbraio 1941
PAOLIN Emidio, Caporalmaggiore, Btg. “Belluno”, Monte Golico (fronte greco) 17 gennaio 1941
PSARO Rodolfo, Colonnello, C.te 7° Rgt. Alpini, Ciafa Gallina (fronte greco) 8 dicembre 1940
RENDINA Luigi, Sottotenente, Btg. “Feltre”, 65ª Cp, Vendrescia (fronte greco) 13 febbraio 1941
ZANIBON Vittorino, Sottotenente, Btg. “Feltre”, C.te Reparto Arditi del Btg., Quota 729 di Selanj (fronte greco) 9 marzo 1941

Medaglie d'oro nominative al valor militare :
LUNELLI Italo,  Aspirante Ufficiale, Btg. “Belluno”, 34ª cp, Passo della Sentinella 16 aprile 1916
MONTIGLIO Vittorio, Tenente, Btg. “Feltre”, C.te plotone d’assalto del Btg., Italia-Albania giugno 1917-giugno 1920

Sedi:
1887 - 1910: Conegliano
1910 - 1943: Caserma "Salsa" Belluno
1953 - 1975: Caserma "Salsa" Belluno
1992 - 2005: Caserma "Zanetelli" Feltre
2005 - Oggi: Caserma "Salsa" Belluno

Festa di Corpo: 23 Aprile (commemora la battaglia sul fronte Greco-Albanese).

Comandanti:

Comandanti 1887 - 1915:
Col. Angelo FONIO
Col. Pietro POMPEI ZANUCCHI
Col. Domenico PIANAVIA VIVALDI
Col. Pasquale ORO
Col. Donato ETNA
Col. Luigi DALMASSO
Col. Giovanni ARRIGHI
Col. Giuseppe TARDITI.

Comandanti 1919-1943:
Col. Italo CARTEGNI
Col. Giuseppe RAMBALDI
Col. Giuseppe FERRARI
Col. Olivo SALA
Col. Albino GERVASONI
Col. Carlo SASSI
Col. Isidoro ROVERO
Col. Gustavo PESENTI
Col. Carlo VECCHIARELLI
Col. Vincenzo PAOLINI
Col. Pietro ZAGLIO
Col. Emilio BATTISTI
Ten.Col. Carlo DANIONI
Col. Carlo GHE
Col. Rodolfo PSARO
Ten.Col. Giovanni LUCCHITTA (interinale)
Ten.Col. Lello CASTAGNA (interinale)
Col. Giuseppe ZAPPINO
Col. Giuseppe LORENZOTTI.

Comandanti 1953-1975:
Col. Edoardo GANDOLFO
Col. Alberto BRIATORE
Col. Vincenzo BELLOMO
Col. Tito CORSINI
Col. Franco MAGNANI
Col. Pietro ZAVATTARO ARDIZZI
Col. Giovanni ANNONI
Col. Amedeo CIGNITTI
Col. Massimiliano BRUGNARA
Col. Massimo MOLA di LARISSE'
Col. Desiderio EBENE
Col. Vittorio FERAIORNI
Col. Alberto BENUCCI
Col. Carlo PERASSO
Col. Nevio VIANELLI
Col. Mario NARDACCHIONE
Col. Sergio VARESE
Col. Giancarlo BURI
Col. Giuseppe CACCAMO. 

Comandanti 1992-1996:
Col. Edmondo FRESIA
Col. Attilio MILESI
Col. Edy Erminio ZAGONEL
Col. Carlo FRIGO

Comandanti dal 2006  al 2012:
Col Edoardo MAGGIAN
Col. Antonio MAGGI
Col. Fabio MAJOLI
Col. Paolo SFARRA
Col. Stefano MEGA