ARTIGLIERIA DA MONTAGNA ......STORIA.

07.01.2013 14:56

Storia dell' Artiglieria da Montagna

06.01.2013 16:17

La storia e lo sviluppo dei reparti di Artiglieria da Montagna è ovviamente legata ai reparti di Fanteria Alpina. Al momento della creazione dei primi reparti alpini, i reparti di artiglieria che accompagnavano le unità di fanteria, avevano l’equipaggiamento per poter operare anche in montagna. L’utilizzo di grosse bocche da fuoco per il bombardamento a distanza dei nemici e per il supporto alla fanteria segue lo sviluppo delle armi da fuoco portatili. Agli inizi l’utilizzo di bocche da fuoco di grosso calibro era limitato alla difesa da postazioni fisse, poi con i progressi nel campo della lavorazione dei metalli, vennero create le prime armi in grado di essere trasportate, non senza difficoltà degli eserciti. Durante il periodo napoleonico l’artiglieria è in gran parte utilizzata come supporto ai reparti di fanteria. Durante la Prima Guerra Mondiale l’utilizzo dell’artiglieria diventa molto frequente e i calibri assumono dimensioni notevoli, che nei conflitti seguenti saranno in generale riservati per l’impiego navale. Oggi l’artiglieria viene ancora largamente utilizzata, combinata con moderne tecnologie e con missili e razzi, sia come impiego terrestre che navale.
L’artiglieria da montagna, nasce perciò come supporto specifico alle squadre di fanteria alpina. Con la creazione delle prime compagnie alpine, divenne sempre più chiara la necessità di avere il supporto di questa specialità non solo da reparti di artiglieria da fortezza, perciò da postazioni fisse, ma anche da reparti che si potessero spostare a seconda della necessità. A tale scopo vengono create nel 1877 le prime cinque batterie di artiglieria alpina. Queste prime cinque batterie vennero riunite nella “Brigata Artiglieria da montagna”. L’organico rimane invariato fino al 1882, quando in seguito alla riorganizzazione e all’orientamento offensivista, le brigate divennero due, trasformandosi nel 1887 in un unico “Reggimento di artiglieria da montagna”, che nasce a Torino. Il 1° marzo 1895 le brigate diventano cinque , per un totale di 15 batterie.
Nel 1896 gli artiglieri hanno il loro battesimo del fuoco ad Adua il 1° marzo, guadagnando 4 medaglie d’oro combattendo con sacrificio con i fratelli alpini.
Nel 1908 le brigate (gruppi) di artiglieria assumono il nome di città. Vengono rinominati o nascono i seguenti gruppi: Oneglia, Mondovì, Torino-Susa, Torino-Aosta, Conegliano e Messina (quest’ultimo alle dipendenze del 22° Reggimento artiglieria da campagna).
Nel 1909 una ulteriore riorganizzazione cambia la denominazione del reparto allora esistente in 1°Reggimento Artiglieria da Montagna, per permettere la creazione del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna, che viene fondato a Bergamo. Nello stesso periodo vengono creati tre nuovi gruppi: Bergamo, Belluno e Vicenza. Il gruppo Conegliano passa alle dipendenze del 2° reggimento artiglieria da montagna. Nel 1910 la struttura è grossomodo questa:

1° Reggimento: Gruppi: Oneglia, Mondovì, Torino-Susa, Torino-Aosta.
2° Reggimento: Gruppi: Conegliano, Bergamo, Vicenza, Belluno.

Al momento dell’ingresso in guerra dell’Italia, nel 1915, i reggimenti di artiglieria erano tre, di cui l’ultimo creato proprio in quell’anno, e comprendeva in tutto 39 batterie organizzate in 13 gruppi, più 11 batterie indipendenti mobilitate con alcuni reparti alpini, oltre che a 20 batterie someggiate. Allo scoppio della guerra la struttura è questa:

1° Reggimento Torino-Susa (1°)
Torino-Aosta (2°)
Torino-Pinerolo (3°)
Mondovì (4°)
2° Reggimento Conegliano (5°)
Udine (6°)
Vicenza (7°)
Belluno (8°)
3° Reggimento Oneglia (9°)
Genova (10°)
Bergamo (11°)
Como (12°)
22° reggimento Messina 13° gruppo

Durante la Prima Guerra Mondiale il battaglione fù l’unità base dei reggimenti alpini, eliminando reggimenti e brigate per lasciare lo spazio a gruppi, raggruppamenti e divisioni. Alla fine del 1916 si raggiunse la cifra di 75 batterie da montagna e 75 batterie someggiate. Dopo la ritirata di Caporetto, l’artiglieria da montagna inglobò anche le batterie someggiate, arrivando a circa 200 batterie, organizzate su 12 raggruppamenti e 63 gruppi, nel 1918.

1° Reggimento: 15°, 19°, 22°, 25°, 29°, 33°, 34°, 35°, 37°, 38°, 39°, 43, 44°, 52°, 58°, 62°, 65°
2° Reggimento: 16°, 21°, 23°, 26°, 28°, 30°, 49°, 53°, 54°, 61°, 63°, 64°, 67°
3° Reggimento: 17°, 18°, 24°, 27°, 31°, 32°, 40°, 45°, 46°, 47°, 48°, 55°, 56°, 57°, 59°, 60°, 66°
18° Reggimento artiglieria da campagna: 41°
30° Reggimento artiglieria da campagna: 42°, 50°
36° Reggimento artiglieria da campagna: 13°, 14°, 20°, 51°ì

Con la fine della guerra tornarono i reggimenti e i battaglioni, l’artiglieria venne riorganizzata su tre reggimenti.
Nel 1920 i gruppi perdono le loro denominazioni con nomi di città e vengono numerati con numeri arabi progressivi, i gruppi da 1 a 3 e le batterie da 1 a 9. Nel 1923 l’ordinamento Diaz inserisce in ogni reggimento un quarto gruppo (gruppo obici da 100/17). Dopo tre anni i gruppi con obici da 100/17 vengono ceduti a unità di artiglieria campale. Nello stesso anno (1926) con l’ordinamento Mussolini i gruppi riprendono nomi di città. La situazione è perciò questa:

1° Reggimento Artiglieria da Montagna: Gruppi Susa Aosta, Pinerolo, Mondovì.
2° Reggimento Artiglieria da Montagna: Gruppi Vicenza, Belluno, Bergamo.
3° Reggimento Artiglieria da Montagna: Gruppi Conegliano, Udine.

Nel 1929 il gruppo Aosta passa al 2° Reggimento e il gruppo Belluno al 3°.
I reggimenti di artiglieria rimangono invariati, fino al 1934, anno in cui apparve il 4° reggimento Artiglieria da Montagna. Nello stesso anno l’artiglieria da montagna diviene artiglieria alpina. La distribuzione dei reparti, dopo ulteriori spostamenti di gruppi, è sostanzialmente questa in quell’anno:

1° Reggimento Artiglieria Alpina: Gruppi Susa, Aosta
2° Reggimento Artiglieria Alpina: Gruppi Vicenza, Bergamo
3° Reggimento Artiglieria Alpina: Gruppi Conegliano, Udine, Belluno
4° Reggimento Artiglieria Alpina: Gruppi Pinerolo, Mondovì

L’anno dopo si forma il 5° reggimento, che inquadra il neonato gruppo Lanzo e il gruppo Belluno. L’organico rimane invariato fino al 1939, quando fanno la loro comparsa 9 gruppi di artiglieria “valle”.
Durante la guerra molti reparti vengono riorganizzati a seconda delle necessità. Le truppe alpine vengono prima organizzate in cinque brigate e poi in sei. Nel 1942 si forma in Jugoslavia il 6° reggimento. Nel 1943 l’armistizio coglie i reparti in varie località e i reggimenti di artiglieria alpina seguono la sorte dei reggimenti alpini. Gli uomini del 1° reggimento, sorpresi in Montenegro dall’armistizio, si uniscono ai partigiani e faranno parte della Divisione Partigiana Garibaldi. Vengono formati due reggimenti di artiglieria alpina della R.S.I. , che si sciolgono nell’aprile del 1945.
La riorganizzazione dopo la guerra è lenta e solo nel 1949, il primo gruppo può essere riformato. E’ il gruppo Belluno, seguito da altri gruppi fino al 1951, quando rinascono i primi due reggimenti di artiglieria da montagna, il 2° e il 3° , seguiti negli anni successivi da altri tre reggimenti: il 1° nel 1952, il 5° e il 6° nel 1953. Alla fine del 1953 esistono cinque brigate alpine, ciascuna con un reggimento di fanteria e uno di artiglieria.

1° Reggimento (1° maggio 1952) Aosta (1951), Pinerolo (1952)
2° Reggimento (1° maggio 1951) Asiago (1952), Bergamo (1948), Verona (1951), Vicenza (1952)
3° Reggimento (1° febbraio 1951) Belluno (1947), Conegliano (1951), Gemona (1952), Osoppo (1961), Udine (1957)
5° Reggimento (1° luglio 1953) Bergamo (dal 1953), Sondrio (1953), Vestone (1953)
6° Reggimento (1° luglio 1953) Agordo (1953), Lanzo (1953), Pieve di Cadore (1953)

Mentre i reparti di fanteria alpina subiscono alcune riorganizzazioni e ampliamenti, l’artiglieria rimane invariata. Tutti i reggimenti sono composti da tre gruppi tranne che il 3° che è composto da quattro, inquadrato nella Brigata Julia. Nel 1970 risorge un altro gruppo storico, il Mondovì.
Nel 1975 la riorganizzazione delle Truppe Alpine scioglie tutti i reggimenti, mantenendo come unità basi, il battaglione e il gruppo. Insieme ai reggimenti vengono sciolti anche sei gruppi: Mondovì, Susa, Verona, Osoppo, Vestone, Pieve di Cadore.
Non si verificano sostanziali cambiamenti fino al 1989 , anno in cui i gruppi Sondrio e Belluno vengono sciolti. Due anni dopo, nell’ambito di una ennesima riorganizzazione dovuta alle mutate condizioni politiche e alla progressiva riduzione del personale di leva vengono sciolti i gruppi Asiago, Pinerolo e Agordo. In quest’anno viene sciolta la Brigata Alpina Orobica che passa il gruppo Bergamo alla Tridentina. Il gruppo Vicenza viene trasformato in artiglieria pesante campale e passa alle dirette dipendenze del 4° Corpo d’Armata Alpino. In questo stesso anno (1991), riappare il primo reggimento di artiglieria, che inquadra il gruppo Aosta.
Nel 1992 vengono ricostituiti i reggimenti. Il gruppo Udine diviene gruppo artiglieria contraerea leggera. L’anno dopo viene sciolto il 6° reggimento artiglieria e il gruppo Lanzo in esso inquadrato. Nel 1995 viene sciolto il gruppo Udine mentre nel 1997 la Brigata Alpina Cadore cessa di esistere.
Attualmente i reggimenti di artiglieria da montagna sono tre, uno per Brigata: il 1° nella Taurinense, il 3° nella Julia, il 5° nella Tridentina. E’ inoltre in funzione il gruppo Vicenza come 2° reggimento artiglieria pesante campale, con bandiera di guerra del 2° reggimento artiglieria da montagna. Nel 2001 il 5° reggimento artiglieria viene sciolto insieme al gruppo Bergamo.
In tempi recenti per qualche bizzarro motivo lo Stato Maggiore dell'Esercito decide infine di modificare la denominazione degli ultimi due reggimenti di Artiglieria da Montagna in "reggimenti artiglieria terrestre (montagna)". Abbiamo così il 3° Reggimento Artiglieria Terrestre (montagna) assegnato alla brigata Alpina Julia e il 1° Reggimento Artiglieria Terrestre (montagna) assegnato alla brigata Taurinense. Rimane in funzione con una denominazione bizzarra anche il 2° Reggimento Artiglieria terrestre (pesante campale alpina), con dipendenza diretta dalla brigata artiglieria. Sul sito dell'esercito si legge " Reggimento di artiglieria di tradizioni alpine". I militari del 2° artiglieria portano cappello alpino e mostrine dell'artiglieria da montagna.
E' inoltre stata completata la dismissione degli amatissimi 105/14 a favore degli obici FH70 a traino meccanico, con caratteristiche completamente differenti dai precedenti.

1° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 1 novembre 1887 )

"Nulla via invia "

(sciolto l'8 settembre 1943 a seguito dell'armistizio)

(viene ricostituito il 1 maggio 1952)

(sciolto il 18 ottobre 1975)

(verrà ricostituito il 19 settembre 1992)

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Gruppo Aosta

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 18 ottobre 1975

2° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 15 luglio 1909)

"Per ardua ardens"

 

(sciolto il 10 settembre 1943 a seguito dell'armistizio)

(viene ricostituito il 1 maggio 1951)

(sciolto il 30 settembre 1975)

(verrà ricostituito il 1 gennaio 1996)

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Gruppo Vicenza

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 30 settembre 1975

3° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 1 febbraio 1915)

"Nobis incedentibus rupes ruunt"

(sciolto il 8 settembre 1943 a seguito dell'armistizio)

(viene ricostituito il 1 febbraio 1951)

(sciolto il 30 settembre 1975)

(verrà ricostituito il 1 agosto 1992)

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Gruppo Conegliano

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 30 settembre 1975

4° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 1 gennaio 1934)

"Su tutte l'erte e sopra ogni cima"

(sciolto nel settembre 1943)

(viene ricostituito nel 1975 ??? )

(verrà definitivamente sciolto
il 23 marzo 1991)

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Gruppo Pinerolo

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 30 settembre 1975

5° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 31 dicembre 1935)

 

"Sopra gli altri come aquila vola"

(sciolto il 12 settembre 1943 a seguito dell'armistizio)

(viene ricostituito il 1 luglio 1953)

(sciolto il 30 settembre 1975)

(tornerà in vita il 1 agosto 1992 per essere definitivamente soppresso il 15 maggio 2001)

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Gruppo Bergamo

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 30 settembre 1975

6° Rgt. Art. Montagna

(costituito il 15 novembre 1941)

"Ferro ignique ad excelsa"

 

(sciolto il 10 settembre 1943 a seguito dell'armistizio)

(viene ricostituito il 1 luglio 1953)

 

(sciolto il 30 settembre 1975)

(tornerà in vita il 12 settembre 1992 per essere definitivamente soppresso il 15 luglio 1995)

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Gruppo Lanzo

ne eredita
la Bandiera e le
gloriose tradizioni
il 30 settembre 1975

La bandiera di guerra di ciascun Reggimento, con relative decorazioni è passata in consegna al Gruppo più anziano che ne eredita quindi le gloriose tradizioni.
Ai restanti Gruppi vengono assegnate nuove bandiere di guerra con in duplicato le decorazioni conferite al Reggimento di provenienza per i fatti d’arme ai quali ha preso parte il Gruppo.