BTG. " BELLUNO "

07.01.2013 12:39

Battaglione Alpini " BELLUNO "

04.01.2013 22:22

Battaglione Alpini Belluno

Il battaglione Belluno viene costituito il 1° ottobre 1910, con la riunione delle compagnie alpine 77a e 78a, a Belluno, in seno al 7° reggimento Alpini. Nel 1914 vengono formate anche la 79a compagnia e la 106a compagnia di milizia mobile.

Nel Maggio 1915, allo scoccare delle ostilità, il Belluno, assegnato alla 4° Armata si trova in Valle Cordevole e in Val Biosis, insieme al battaglione Val Cordevole. La sera del 26 Maggio assalta con successo il Passo Fedaia e il Passo di Padon. Nei giorni successivi opera assalti al passo di Contrin, tra le pareti sud della Marmolada, fino alla conquista di Cima di Ombrettola. Il 27 giugno dopo aver tentato invano di spingersi oltre, viene sostituito in linea dal 51° Reggimento Fanteria e trasferito poco dopo nella zona di Cortina. Tra il 7 e 10 luglio occupa forcella Bois e quota 2509 di Cima Bois. Ad agosto combatte assiduamente tra Punta Marietta e Cima Tofana. A settembre il battaglione al completo cerca di occupare il Castelletto con un attacco, che però fallisce. Infine il Belluno con il Val Chisone, occupa la quota 2590 dei Piccolo Lagazuoi e quota 2480 del vicino ripiano. Le 3 Compagnie partecipano ad un fallito assalto alla vetta del Col di Lana. Alla fine del 1915, 78a e 79a compagnia raggiungono Col di Cortina, mentre la 106a rimane sulla Tofana Prima e la 77a alle pendici del Col di Lana.
L’8 gennaio 1916 le compagnie 79° e 106° vennero inviate a presidio di q. 2678 del Piccolo Lagazuoi mentre la 77° rientrava al battaglione dal Col di Lana.
In questo periodo con il contributo di diversi alpini dei reparti del Belluno, iniziano i lavori per la galleria del Castelletto, che raggiunge a giugno i 507 metri di lunghezza.
Alle ore 3,40 del 11 luglio circa 350 quintali di gelatina collocata nella galleria, vengono fatti saltare, poco dopo i reparti del Belluno assaltano le pozioni austriache. Dopo due giorni di accaniti combattimenti, viene finalmente conquistata la cima, e viene fatto saltare l’ultimo tratto di galleria. A luglio occupa il “Sasso Misterioso”, subendo però moltissime perdite a causa dei colpi provenienti dalle postazioni austriache sul Piccolo Lagazuoi. La 79a compagnia viene quasi completatemene annientata.
Ad agosto il Belluno occupa le pendici della Tofana Prima e si spinge verso la riva destra del rio Travenanzes. La fine nel 1916 vede il battaglione Belluno attestarsi a difesa su Cima Falzarego, Col dei Bois, Forcella Bois e sul versante ovest della Tofana Prima di Roces.
Nel 1917 il battaglione Belluno fu marginale protagonista della “Guerra di Mine”. A partire dal gennaio 1917 Italiani e Austriaci si impegnarono nello scavo di diverse gallerie e nel brillamento di numerose mine sul Lagazuoi e sulla Cengia Martini. Alla fine di giugno il Battaglione Belluno si ritira per lasciare il posto ai reparti del 12° Gruppo Alpini. Il Battaglione Belluno con gli altri reparti del 7° Reggimento Alpini e del 5° Gruppo Alpini, si sposta sul fronte dell’Isonzo.
Dal 17 agosto partecipa con gli altri reparti del 5° Gruppo Alpini alla battaglia della Bainsizza ottenendo qualche modesto successo. Viene inviato poco prima del termine della battaglia in zona di riposo a nord di Cividale. Dal 13 ottobre viene schierato in prima linea sulla dorsale di Monte Jeza, fra Jazne e Javor. Il 23 è in riserva nella zona di Drezenca. Il 24 a seguito dell’offensiva austriaca è inviato di rinforzo ai reparti in prima linea. Poco dopo i reparti sono costretti a ritirarsi, il Belluno viene inviato in difesa sulla vetta del monte Stol. Il giorno dopo a causa del successo dell’offensiva austro-ungarica, inizia la ritirata. I reparti abbandonano la posizione dirigendosi a sud, verso l’area di resistenza, oltre il Po. Partecipa alla difesa del Bosco del Consiglio.
Il 9 dicembre, nell’ambito della riorganizzazione seguente a Caporetto, il Belluno, fortemente ridotto nell’organico a causa delle numerose perdite, viene sciolto.

Cessate le ostilità, nell’ambito della smobilitazione dell’Esercito, il 16 marzo 1919 viene ricostituito utilizzando il personale derivante dallo scioglimento del battaglione Val Cordevole.
Dal febbraio 1935 viene inquadrato nel neo-costituito 12° Reggimento Alpini, mentre il 7° Reggimento Alpini, con il Feltre e altri battaglioni viene inviato in Africa. Nel 1939 con il ritorno del 7° dall’Africa, il 12° viene sciolto e il Belluno ritorna a essere parte del 7°.

Mobilitato per l’inizio delle ostilità con la Francia, il 23 giugno 1940 attacca dal Passo di Goretta le posizioni francesi, raggiungendo in giornata la Cabane Donadieu e il Lago Lauzanier settentrionale. Con il termine delle ostilità rimane nella zona del Col della Maddalena fino a luglio, per poi spostarsi nelle zone intorno a Cuneo, raggiungendo poi ad agosto, la Val Pusteria.
Con l’inizio delle operazione contro la Grecia, si decide l’invio della Divisione Pusteria. Il Belluno giunge in Albania tra novembre e dicembre del 1940. Dal 28 di novembre il Belluno viene separato dagli altri due battaglioni del 7° , inserito nel 1° Gruppo Alpini, e inviato quindi insieme agli reparti in esso inquadrati, sulla linea Strakavec-Maleshoves-Shes i Mal – quota 623 – Vojussa. Fino al 4 dicembre è impegnato con il battaglione Val Natisone in numerosi combattimenti fra il Mali Policanit e il fondo valle. Il 6, a seguito del ripiegamento ordinato dal comando, si schiera sulla linea Shes i Mal - Dosnice - pendici orientali dello Strakavec insieme ad altri reparti. La pressione nemica aumenta e le perdite sono notevoli, il battaglione Val Natisone viene ridotto a un centinaio di uomini e la 77a compagnia del Belluno viene mandato in rinforzo. A causa dello sfondamento in piu’ punti, lo schieramento viene fatto arretrare, e il Belluno si trova in posizione difensiva in Val Zagorias, il 18 dicembre. Il 20 la 78a compagnia respinge un attacco di due compagnie nemiche. Il 23 dicembre un plotone della 78° compagnia viene inviato a riconquistare la cima del Bregianit, persa a seguito di un attacco nemico. Il mattino del 24 è di nuovo in mani italiane, ma poche ore dopo, la posizione deve essere abbandonata, dopo numerosi attacchi a causa dell’esaurirsi delle munizioni. Nella notte tra il 24 e il 25, gli alpini riconquistano la vetta, che però deve essere ben presto abbandonata, perché sconquassata da un bombardamento continuo. Il 27 è di nuovo in mano Greca. I successivi tentativi di riconquista falliscono. Il 28 e il 29 il Battaglione è attaccato numerose volte in Val Zagorias, ma respinge tutti gli attacchi.
Il 15 febbraio inizia un massiccio attacco greco su tutte le posizioni italiane. Il nemico costringe il Belluno a indietreggiare fino alla confluenza della Voyussa con il Zagorias. Lo schieramento italiano a questo punto resiste agli assalti nemici. Il 24 febbraio, il Belluno ridotto a poco piu’ di cento alpini e 7 ufficiali, viene sostituito in linea dal Susa e mandato per la riorganizzazione a Tomori.
Il 7 marzo 1941,ricostituite le compagnie, raggiunge gli altri reparti del 7° della Pusteria nella valle dell’Osum. Il 31 marzo a seguito di un attacco greco contro la 287a del Val Pescara, nella zona del Convento di Tege, viene organizzato un contrattacco che coinvolge anche le compagnie del Belluno. A causa delle condizioni avverse, l’attacco non avviene, e il Belluno rimane schierato in difesa sulla quota 1508 e alle pendici del Golico.Il 18 Aprile è a Fresheri con il Feltre e il Val Pescara partecipando all’offensiva finale italiana.
Il 23 aprile, scatta l’armistizio. Il Belluno e gli altri reparti del 7°, vengono insigniti della Medaglia d’Argento.
I primi di luglio viene inviato in Montenegro con il Feltre dove, fino ad agosto 1942, partecipa ad operazioni di rastrellamento e azioni contro la guerriglia locale.Da ricordare l'attacco subito dalla 77^ compagnia forte di 160 uomini il 1 dicembre 1941. La compagnia proveniente da Prijepolje e diretta a Pljevlja per la strada di Passo Jabuka fu attaccata da oltre 400 partigiani, sistemati su posizioni dominanti il passaggio obbligato di Rikavce. Il combattimento fu feroce, durò sei ore e si concluse dopo una lotta durissima con il quasi totale annientamento della compagnia. Le perdite furono gravi: 48 morti, fra cui 12 feriti soppressi dopo la cattura, 52 prigionieri fra cui il comandante tenente Gioia. Tutti i prigionieri furono poi barbaramente trucidati ad eccezione dell'ufficiale medico Tomaselli e di altri sette alpini che riuscirono in seguito a fuggire.
A novembre, dopo un periodo di riposo, viene dislocato in Provenza, con compiti di presidio. L’8 settembre il battaglione cerca di rientrare in Italia, ma il 12 settembre si scioglie. La maggior parte degli alpini viene catturata dai tedeschi.

Il Battaglione Belluno viene ricostituito il 1 settembre 1953, e comprende la sola compagnia 77a. Il 18 ottobre 1953 il Battaglione Pieve di Cadore, ingloba la 77a compagnia e viene inviato sul confine per l’esigenza "T” (Trieste), e dislocato nella zona di Cividale del Friuli.
Il Battaglione Belluno viene ricostituito pochi giorni dopo con le compagnie 78° e 79° e la 116° compagnia mortai. Il Battaglione Belluno riceve nel 1956 l’organizzazione definitiva. Fanno parte dell’organico le consuete compagnie 77a, 78a e 79°, e la compagnia mortai 116°.
Dal 1961 partecipa con aliquote di personale alle operazioni di mantenimento di ordine pubblico in Alto Adige
A seguito del disastro del Vajont, la notte del 9 ottobre 1963 il Battaglione Belluno viene chiamato in soccorso e raggiunge Longarone alle 2 del 10 ottobre e inizia senza sosta l’opera di soccorso e conforto della popolazione colpita. Partecipa per due mesi all’opera di recupero delle salme e collabora alla ricostruzione.
Il 10 novembre 1963 nuova riorganizzazione: la 78a compagnia si trasferisce al Battaglione Feltre a Strigno e prende il nome di 65a compagnia alpini. La 65a compagnia alpini del Battaglione Feltre si trasferisce da Agordo a Belluno, cambiando denominazione in 78a compagnia.
Il 2 giugno 1964, insieme agli altri reparti impegnati nelle operazioni di soccorso in Vajont, in piazza dei Martiri a Belluno, viene consegnata la medaglia d’oro al valor civile, che viene appuntata sulla bandiera del 7° Reggimento Alpini. Anche l’A.N.A. ha voluto premiare gli alpini intervenuti, regalando loro una medaglia con inciso: "Vi chiamò il dovere - trovaste l’orrore - vi sostenne l’amore.".
Nel novembre 1966 il "Belluno" è di nuovo impegnato in un’altra calamità naturale. L’alluvione che colpisce la zona del bellunese causa vittime e danni consistenti. Anche in questa occasione è forte la gratitudine della popolazione e delle amministrazioni locali.
L’anno dopo, durante la festa delle Forze Armate (4 di novembre), all’interno della Caserma Salsa, si inaugura la piccola chiesa sacrario dedicata ai caduti del 7° Reggimento Alpini.
L’11 novembre 1975, alla Caserma Salsa, il 7° Reggimento viene sciolto. Sopravvivono i diversi battaglioni, sotto le dirette dipendenze della Brigata Alpina "Cadore". Il Belluno assume subito compiti di addestramento e inquadramento delle reclute diventando B.A.R. (Battaglione Addestramento Reclute).
Il 19 settembre 1991 il Battaglione Alpini Belluno diventa 16° Reggimento Alpini Belluno. Con la trasformazione in Reggimento la 116a compagnia mortai viene sciolta e la 77a compagnia neutralizzata (esistente sulla carta ma in pratica senza organico e senza comandante), inoltre il battaglione cambia denominazione, divenendo sulla carta 1° battaglione reclute, rimanendo a tutti gli effetti battaglione Belluno. Il battaglione seguirà le sorti del 16° reggimento. Dal 2002 il reparto si occupa anche della vestizione di aliquote di VFA e richiamati anche di specialità diverse dagli alpini. A causa della progressiva diminuzione del personale di leva la struttura muta in base alle nuove esigenze. Viene prima sciolta la 78a compagnia e poi la 79a. Il Battaglione arriva allo scioglimento due anni dopo con la sola C.C.S.
Il giorno 30 novembre 2004 il 16° reggimento "Belluno" ed il battaglione Belluno vengono sciolti in una uggiosa mattinata con una mesta cerimonia.

Motto:"Sunt Rupes Virtutis iter".

Decorazioni:
Ordine Militare d'Italia - decr. 5 giugno 1920. All'Arma di Fanteria: "Nei duri cimenti della guerra, nella a tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue freddo la romana virtù, dei figli d'Italia. (1915 - 1918)."
Medaglia d'Argento - decr. 31 dicembre 1947. "Per cinque mesi consecutivi, combatteva strenuamente una lotta impari e dura, per difficoltà di terreno e di clima contro un nemico ben agguerrito e piu' nemeroso, imponendosi con il suo valore e con la sua tenacia. In un aspro combattimento, durato piu' giorni, nonstante le gravissime perdite subite, teneva valorosamente testa all'avversario. difendendo accanitamente una posizione assai contestata ed offrendo largo tributo di sangue" (Shes i Mal, Val Zagorias, Bregianit, Golico. 27 novembre 1940 - 23 aprile 1941).
Medaglia d'Oro al Valor Civile - 18 maggio 1964. (Vajont, Ottobre 1963).

Sede:
1953 - 2004: Caserma Salsa - Belluno