BTG " VAL NATISONE " prima guerra mondiale

07.01.2013 14:32

Battaglione Alpini " VAL NATISONE " Prima guerra mondiale

05.01.2013 11:08

 

Il “Val Natisone” è costituito il 15 febbraio 1915 con le compagnie 216^ e 220^, a Caoria il 9 dicembre 1916 é costituita la 279^, comandante di battaglione il 1° capitano Giorgio Lanzoni. Il mattino del 24 maggio 1915 il battaglione, che fa parte del Gruppo Alpino "A" comandato dal Col. Tedeschi, passa la frontiera ed occupa le pendici del Monte Kuk. Alcuni giorni dopo lascia il Kuk e, con successivi spostamenti, percorre tutta la zona montana che si svolge a sud della linea Luico -Tolmino: zona nella quale le truppe  italiane di giorno in giorno ne vanno allargando l'occupazione. Il 2 giugno il battaglione passa l'Isonzo, inviando la 216^ a Drezenka, per essere impiegata nel traino di cannoni verso le prime linee, e la 220^ sul Kozliak, di rincalzo al battaglione "Exilles" che è stato attaccato dagli austriaci. Il giorno 3  l'“Exilles” con la 220^ sostiene l'attacco di due battaglioni austriaci che, scesi dal Monte Nero col favore della nebbia, sono giunti a ridosso delle  postazioni italiane. Scorti, sono  ricacciati con gravi perdite. Riunitosi, il giorno 7, il "Val Natisone" presidia il Monte Kozliak fino al 28 giugno. Nella notte dal 28 al 29 il comando di battaglione con la 220^ si trasferisce sul Monte Nero, dopo la conquista fatta dall' “Exilles”, con il compito di difenderlo ad ogni costo, La 216^ occupa il 2 luglio il fronte Kozliak - Colletta in sostituzione del "Val Toce",  il 6 luglio raggiunge il Monte Nero riunendosi al resto del battaglione. Questo, nella notte sul 31, scende a riposo nei pressi di Minse, il 17 agosto prosegue verso il Monte Vodil a rincalzo di altri reparti. Il 19 prende posizione nelle trincee sulle alture di Gabrje  dove la notte sul 21 settembre, è attaccato dagli austriaci e pur  subendo gravi perdite riesce a ricacciarli. Il giorno 29, ha l'ordine di attaccare il Monte Vodil; operano con il "Val Natisone" la 39^ dell’ “Ivrea”, i battaglioni "Cividale" e "Susa". Gli alpini assaltano le posizioni nemiche, i loro sforzi sono vani perché fermati dai reticolati, rimasti completamente intatti, rimasti  per ore sotto il tiro delle mitragliatrici nemiche riportano numerose perdite. Il 30 settembre, sostituito in linea dal "Cividale" il battaglione  scende a riposo a Volarje. L'attacco al Vodil viene riprovato il 22 ottobre. Assalti e contrassalti si susseguirono per sei giorni. Il giorno 28, dopo lunga preparazione d'artiglieria, le trincee nemiche cadono in  mano agli alpini. Il nemico torna subito all’attacco ma è ricacciato ancora una volta, finché, dopo dieci giorni di aspra lotta è costretto a desistere. Il 25 novembre scende ad occupare le trincee di Dolje da dove passa il giorno 29  in quelle di Monte Mrzli. Il 12 dicembre il battaglione scende dal Mrzli e per Ladra e Caporetto si trasferisce sulle pendici di Monte Krasi dove è addetto a traini d'artiglieria, in costruzioni di baraccamenti e ricoveri . Dopo un mese, il battaglione prende posizione sul Vrsic dove il rigido inverno e le numerose valanghe rendono estremamente dura la vita di trincea e quasi  impossibili i rifornimenti.  Il 12 febbraio 1916, ricevuto il cambio dal "Cividale", scende a Magodz per un lungo periodo di riposo. A metà marzo torna in linea occupando le posizioni di Q. 2133 e Na Krogu dove, ostacolato dalle frequenti bufere e valanghe, che rendono impossibile il servizio dei rifornimenti, rimase per cinque giorni completamente isolato dalle retrovie. Dopo 13 giorni le vie sono riaperte e, ricevuto il cambio dal  “Valtellina”, scende per riposo a Magodz. La notizia dell'offensiva, che lo S. M. Austriaco vuole scatenare contro le  posizioni italiane  tra la Val Sugana e la Val d'Adige, giunse al battaglione il 20 aprile, subito seguita dall'ordine di partenza per Marostica nella zona dell'Astico. La sera del 23 aprile giunse a Marostica dove passa a far parte del  Gruppo Speciale "E", comandato dal colonnello Sapienza. Il 17 maggio raggiunge Cogollo e nella notte sul 19 occupa le falde di Monte Toraro. Sulla sua destra prende posizione il "Mercantour", sulla sua sinistra il "Matajur". Fin dalle prime ore del 20 il battaglione è sottoposto a continuo fuoco d'artiglieria e di  ripetuti attacchi di reparti  nemici, che sono sempre respinti. Il giorno successivo la posizione è di nuovo battuta dal fuoco d’artiglieria e verso le ore 17, col favore di una  fitta nebbia, il nemico effettua un attacco di fanteria riuscendo a sopraffarne le posizioni avanzate. Sempre col favore dalla nebbia il nemico piomba su diversi  punti della linea. Respinto, ritorna all'attacco riuscendo a penetrare fra l'estrema destra del “Val Natisone” (216^) e il  "Mercantour", obbligando in tal modo gli alpini a cambiare il fronte. Un altro attacco è portato anche sull'estrema sinistra (220^). Dopo un sanguinoso combattimento e con la linea di difesa rotta in più punti,deve ripiegare su un cocuzzolo sovrastante le Malghe Toraro. Alle 19.30, il battaglione ripiega su Malga Zolle e successivamente, per Arsiero, è avviato a Seghe di Velo dove giunse alle ore 2 del 21 maggio. L'indomani si sposta sulla riva sinistra dell'Astico ed il 26 maggio, in seguito all'avvenuto ripiegamento dei reparti antistanti, si porta ad occupare le trincee di Schiri con la 220^ sul declivio di Monte Cengio e con la 216^ davanti il paese. Il giorno 31, sottoposto a violento bombardamento, che procura numerose perdite, è sostituito in linea da altro reparto e per Gogollo-Bocchette S. Orso è avviato alla difesa del Passo del Colletto dove giunse alle ore 12 del 1° giugno. Nello stesso giorno è assegnata una compagnia di marcia e con questa rimane a disposizione della 35^ Divisione. Il 12 giugno si trasferisce nella regione del Monte Giove occupando, il giorno successivo, le posizioni del Campedello, con alla  sinistra il "Monte Matajur" e a destra il 64° Rgt fanteria. Dall'alba del 13 le posizioni italiane, sono sottoposte ad intenso bombardamento che verso le 12, attacca a più riprese il Monte Giove e Passo Campedello. Prontamente contrattaccato, è respinto. Alle ore 16 anche il bombardamento cessa.  Il 14 giugno, ricevuto il cambio, il battaglione, e  si trasferisce alla testata di Val Gozzo dove arriva la sera del 24 giugno.  Dal 25 al 28 di giugno lo Scoglio del Cane, Malga Fossetta, Monte Palo, Cima Saette, Monte Lozze tornarono in mani italiane e l'antica linea di difesa è ristabilita. Il 29, gli italiani tentano di irrompere attraverso la linea che seguiva la sponda sinistra di Val Galmarara e sbarrava la via verso la posizione delle Portule. A tale scopo il "Val Natisone" occupa nella giornata la linea Busa della Crea - Busa del Ghiaccio e nella notte tenta la scalata e l'assalto del canalone tra Q.2071 e Q.2056 di Monte Chiesa. La posizione, già fortissima per natura, è ulteriormente fortificata dal nemico e, tutti gli sforzi effettuati dal battaglione per conquistarla risultano vani. Da quel momento comincia il calvario degli alpini del "Val Natisone" e degli altri battaglioni del XX°  Raggruppamento; attacchi e contrattacchi si susseguono senza tregua per molti giorni mettendone a dura prova la resistenza, che lasciano la quasi totalità dei loro effettivi su quelle pendici.  La notte sul 4 luglio il battaglione si sposta a Busa del Ghiaccio ed il 5 a Grotta del Lago per l'attacco al fronte Monte Forno - Malga Pozze, come rincalzo al "Monte Matajur". L'attacco tentato nei giorni 6 e 7 luglio non ha effetto perché ostacolato dall'intenso fuoco nemico e dalle difficoltà del terreno. Passato il 21 luglio sul rovescio di Monte Lozze, a disposizione del maggiore  Pizzagalli quale riserva della colonna d'attacco a Monte Ortigara e Monte Campigoletti, vi rimane fino al 25 luglio, giorno in cui ripiega a Roccolo Cattagno.  Dopo un periodo di permanenza nel Bosco di Mitterwald, il 6 di settembre scende a Grigno da dove è caricato su autocarri e trasportato nella zona delle Alpi di Fassa. Raggiunto il 7 settembre Canal San Bovo, vi sosta fino al 27 andando poi a sostituire il battaglione "Monte Rosa" nelle trincee del Monte Cauriol. Il 6 ottobre, mentre il “Monte Arvenis” agiva sul Cardinal, pattuglie  di arditi della 220^, arrampicatesi su per le rocce, raggiungono la Q. 2318 del Cauriol da dove, con efficace e preciso tiro, battono i rovesci del Cardinal e di Busa Alta impedendo l'arrivo di rincalzi nemici. Per tutto il 1916 e fino all'autunno 1917, il battaglione rimane nella zona delle Alpi di Fassa senza che vi si svolgessero azioni di particolare rilievo.  Il 25 ottobre, si trasferisce nella zona di Conca Tesino, fra Malezze e Sorgazza, passando alle dipendenze della 15^ Divisione. Nella notte dal 7 all' 8 la 15^ Divisione inizia il ripiegamento lasciando il "Val Natisone" con altri due battaglioni alpini (Gruppo “Sirolli”) come truppe di copertura.  Il  giorno 8 il "Val Natisone" si schiera a Spiadon, il 9 sulle posizioni di Malga Morande - Acopan - Picosta -Celado - Selle di Valnappe, il 10 sulla linea Cima Campo - Cima Lan - Covolo S. Antonio ed il giorno successivo in Valle Stizzon nella zona Casera Zarolla e Casera il Cristo a sbarramento di detta valle ed a collegamento fra le truppe della difesa principale di Monte Grappa e quelle della difesa avanzata. Portatosi sul Monte Roncone, il 15 novembre dopo violentissimo fuoco d'artiglieria nemica, è attaccato in forze. Nonostante la disperata resistenza  è costretto, in serata, a ripiegare sulle posizioni di Monte Avien e quindi su quelle di Monte Fontanasecca.  Alle ore 15 del  giorno 16, una compagnia del battaglione si schiera sul costone sud - ovest di Monte Pertica a sbarramento della Val Cesilla ed a collegamento fra le truppe del Pertica e quelle della 15^ Divisione a Cason delle Fratte, mentre l'altra compagnia raggiunse Monte Coston. Successivamente, passa come riserva della 15^ Divisione ed il 23, completamente ricostituito, è inviato in prima linea a far parte della sottozona a destra del Monte Pertica. Il 25 riceve il cambio, il 28 passa alle dipendenze della brigata fanteria “Trapani” ed il 6 dicembre si trasferisce a Col Campeggio passando alle dipendenze del 6° Raggruppamento  Alpino.  Il giorno successivo si sposta alla Gusella e, da questa, in seguito alla perdita di Col della Berretta, è portato in avanti al contrattacco. Alle ore 12 del giorno 6, dopo un violento fuoco di preparazione, il "Val Natisone" riesce ad occupare Q. 1476 che deve però abbandonare in serata. Spostatosi il 18 dicembre sull'Asolone , è attaccato da reparti d'assalto del gruppo “Krauss” e dopo un’ accanita lotta nella quale perde la quasi totalità dei suoi effettivi è costretto a ritirarsi. Il 20 dicembre 1917, ridotto a poco più di 200 uomini, passa agli ordini del Gruppo Alpino "A" che in seguito assume la denominazione di 16° Gruppo Alpino. Ai primi di gennaio del 1918 si trasferisce verso Verona ed il 24 giunge a Pedemonte Valpolicella. Il 25 febbraio 1918 è sciolto ed i suoi elementi passano in forza ad altri battaglioni alpini.