BTG " VALLE STURA "

07.01.2013 14:39

Battaglione Alpini " VALLE STURA "

05.01.2013 11:13

Il battaglione “Valle Stura” , nappina bianca,  cp (213^ , 214^, 215^)  è figlio del btg “Borgo San Dalmazzo”.
Ai primi d’aprile 1915 è trasferito dal Deposito alla frontiera orientale. Il 23 maggio è dislocato a Sutrio alle dipendenze del comando settore But-Degano (Alta Carnia).
Il 24 all’inizio delle ostilità, si porta con le compagnie 214^ e 215^  a Monte Crostis a protezione della linea dal Colle di Grasolina alla forcella Bioichia. La 213, alle dipendenze del btg “Dronero”, occupa le trincee di Pizforchia e di forcella d’Ombladet.
Il 12 giugno la 215^ cp concorre all’azione svolta dal “Dronero” per la conquista di Passo Volaia. Il  7 agosto la 213^ si sposta a Casera di Casa Vecchia per far parte di un distaccamento che ha il compito di conquistare le posizioni di Passo di Seis e di Monte Paralba. Durante l’azione, la compagnia che è di rincalzo, invia due plotoni al Passo dei Cacciatori ed una forte pattuglia in Val Bordaglia. La sera del giorno 
Successivo un plotone assume la difesa del costone sotto le quote 2027 e 2209 sulle pendici meridionali del Monte Chiadenis sostituendo un reparto del “Dronero”.
Il 20 settembre il comando di battaglione si porta a Pizforchia e disloca le compagnie a difesa delle posizioni di Cima e Forcella d’Ombladet, Monte Volaia,Monte Creta Bianca,Passo Pizforchia ,Monte Navagiust alle dipendenze del sottosettore Alto Degano (26^ divisione).
Fino alla fine dell’anno rimane a presidio delle linee, intento a lavori di fortificazione e attività di pattuglia.
Durante il rigido inverno 1915-16 numerose valanghe distruggono difese e baraccamenti, costringendo gli alpini a continui lavori di ripristino.
Il 18 marzo 1916 il comandante si trasferisce in Val Seis per assumere il comando delle truppe dislocate in quella zona. Il 23 i reparti in linea al Mont Navagiust allargano l’occupazione sostituendo il “Dronero”. Il 2 aprile le compagnie si riuniscono a Comeglians, il 7 si portano a Villa Santina, il giorno 8 a mezzo ferrovia a Cividale e il 9 a Kosec, dove passano a far parte del Gruppo alpini B (IV corpo d’armata).
Il 10 maggio la 213^ cp occupa le trincee di Monte Nero e il giorno seguente la 214^ va di rinforzo al “Dronero” a colletta Kozliak. Il 15 quest’ultima cp  va in linea a Monte Rosso per respingere ,unitamente al “Val Tanaro”, un attacco nemico. Il comando con la 215^ è di rincalzo presso le frane di Kozliak.
Dal 1 giugno al 26 settembre, sulle nuove posizioni, gli alpini alternano sorveglianza delle linee, lavori di fortificazione ed azioni di pattuglia.
Dopo un breve periodo di riposo in fondovalle, il 23 dicembre ritorna a presidiare le trincee di “colletta Alisio”,Monte Rosso e “colletta Sonza” rimanendovi sino alla fine del 1916.
Il battaglione il 3 febbraio 1917 lascia le posizioni e si riunisce a Kosec,; il 6 raggiunge Attimis ed il 14 Qualso.
Dopo un periodi di riordinamento e istruzione, riceve l’ordine di portarsi sull’altopiano dei Sette Comuni (52^ divisione). Il 21 marzo a mezzo ferrovia giunge a Primolano, il 22 prosegue per Tombat. Il 23 passa a disposizione  del comando di corpo d’armata per lavori vari nella regione di Lora,di Pian delle Rocchette, di Malga Slapeur e di Roccolo Cattagno dove rimane sino al 30 maggio.
Il giorno seguente si riunisce a Roccolo Spatz.
Destinato col “Val Tanaro” a far parte della riserva  del comando  dei gruppi  alpini 1° e 2° per l’attacco all’Ortigara.
Il 7 giugno si porta alla selletta di Campoluzzo. Iniziata l’azione il giorno 10, in serata il battaglione occupa la linea di vigilanza di Monte Campigoletti (saliente di Corno della Segala) di rincalzo ai reparti impegnati in combattimento. Il 13 si trasferisce a Busa Fonda di Moline e il 15 al Passo dell’Agnella  per costituire unitamente al “Val Dora” , una colonna d’attacco per la conquista di Passo della Caldiera e Monte Castelnuovo.
Il 18 giugno, riprese le operazioni,assume lo schieramento per l’attacco e  il giorno successivo, dopo preparazione d’artiglieria, gli alpini dei due battaglioni si lanciano all’attacco. La forte reazione avversaria causa forti perdite e costringe gli alpini a ripiegare.
Il battaglione si riunisce a ridosso di quota 2101 ed il 23 ritorna a Busa Fonda di Moline per riorganizzarsi.
Nella notte sul 25 causa  un forte attacco nemico contro le quote 2101, 2105 e la cresta dei Ponari  riceve l’ordine di portarsi a Crocetta ,ma dopo aver iniziato il movimento un nuovo ordine lo dirige alle trincee dei Ponati dove giunge nel tardo pomeriggio ostacolato dal continuo tiro delle artiglierie che impediscono  la  marcia. Alle ore 20 gli alpini effettuano un contrattacco ma fatti segno ai tiri dell’artiglieria e raffiche d’infilata delle mitragliatrici sono costretti a ripiegare.. Il battaglione si porta nel tratto di linea di resistenza fra quota 1912 e la forcella  di Campoluzzo e nella notte sul 28 sostituisce il “Vestone” nelle trincee di Pozza dell’Ortigara e di Busa di Lepre. Il 9 luglio, dopo aver ricevuto il cambio, si reca a Busa Fonda di Moline ed il 10 a Osteria alla Barricata.
Il giorno 15 , dopo un breve periodo di riorganizzazione, viene messo alle dipendenze della 9^ divisione (X° corpo d’armata) e trasferito sulla riva destra del Brenta accampandosi fra Tezze e Primolano. Prosegue in ferrovia per Thiene e per via ordinaria raggiunge Campo Jolanda. Destinato in Val Posina, il 3 agosto si porta ad Arsiero e il 6 occupa i trinceramenti antistanti alla prima linea di difesa  da Bugni al Fortino ed i posti avanzati di Frighi, Laghi, Martini e Valsondà. Rimane in linea sino al 10 settembre. Il giorno successivo raggiunge la Valle d’Astico dove si posiziona nelle trincee di Valli Valeda, Cumugara ed Orsa passando a far parte del 7° gruppo (II° raggruppamento).
Il 15 ottobre è accantonato a Maglio a disposizione del comando supremo. Il 23 si trasferisce in ferrovia  a Cividale per passare alle dipendenze del IV° corpo d’armata. La mattina del 25 si dirige in autocarro verso Bergogna. Il viaggio degli alpini avviene su strade ingombre da uomini  e mezzi in ripiegamento dopo lo sfondamento austriaco avvenuto a Plezzo. All’alba del 26 lasciati gli autocarri, il battaglione si incammina per raggiungere Montemaggiore ma un nuovo ordine lo invia a Nimis  dove riceve il compito di provvedere alla difesa del Monte Cavallo . Il mattino del 27 raggiunge Taipana  da dove inizia il movimento per portarsi in posizione. Gli arditi in avanguardia vengono fatti segno  al fuoco  di nuclei occupanti la cresta del monte. Il battaglione si lancia all’attacco e l’azione è in pieno sviluppo quando vengono segnalate colonne nemiche che avanzano lateralmente minacciando l’accerchiamento. Un reparto nemico scendendo nel fondo della Valle del Cornappo si trova alle spalle degli alpini. La situazione diviene critica e il battaglione cerca di sganciarsi al centro mentre le ali continuano a combattere. Il battaglione si riunisce in una posizione poco battuta dal fuoco nemico per tentare una via di fuga ma gli austriaci continuando ad avanzare provocano gravi perdite. Gli alpini ormai privi di munizioni vengono travolti; i pochi superstiti  si riuniscono il 29 a Trasaghis ai resti del 7° gruppo in ripiegamento verso Forgaria. Continuando per Clauzetto e Meduno si portano a Paludea  dove unitamente al “Val Leogra” oppongono resistenza all’avanzata nemica.
Rimasti isolati , i resti del battaglione  per Val Cosa risalendo Monte Ciaurlec giungono a Campone e Faidona. Per Calut, Longarone,Belluno e Lentiai a Feltre si riunisce nuovamente al gruppo con il quale continua il ripiegamento. Per Valstagna, Bassano , Montebello,Palesella e Corte il 24 novembre giunge a Vigolo  (Piacenza)  dove il giorno successivo viene sciolto e i 30 superstiti trasferiti a Lugagnano d’Arda passano in carico al battaglione “Dronero”.
Nell’agosto del 1939 , nell’imminenza della seconda guerra mondiale,viene ricostituito il battaglione  che  il 1 giugno 1940 viene posto alle dipendenze della divisione di fanteria “Acqui” . Il 21 giugno ,allo scoppio delle ostilità effettive con la Francia , è posizionato in copertura  a Colle del Ferro nel sottosettore Stura.
A metà ottobre 1940 viene nuovamente sciolto.