BTG " FELTRE "

07.01.2013 13:31

Battaglione Alpini " FELTRE "

04.01.2013 22:33

 

Viene costituito nel 1886 in seno al 6° Reggimento Alpini con le compagnie 64^ (già del Battaglione Val Brenta), 65^ e 66^ (già del Battaglione Cadore). L’anno successivo viene inquadrato nel 7° Reggimento Alpini.
Nel 1912 il Feltre viene mobilitato per le operazioni in Libia e sbarca a Tripoli il 23 settembre (il 21 secondo altre fonti). Successivamente passa all’8° reggimento Alpini “speciale”, al comando del Colonnello Antonio Cantore. Dopo un breve periodo di adattamento al deserto, il reggimento muove verso il Garian dove il 12 dicembre viene innalzato il tricolore. Il battaglione Feltre partecipa successivamente alla difesa di Tebedut. Il 20 marzo 1913 partecipa alla battaglia di Assaba, dove si distingue particolarmente, meritando una Medaglia d’Argento. A seguito del combattimento di Sidi Garbaa, l’8° Reggimento “speciale” viene inviato a Derna. Il 18 agosto una compagnia del Feltre insieme ad aliquote di conducenti del Vestone e del Verona, difende con successo e con modeste perdire, il presidio di El Merg dall’assalto di circa 1000 beduini. Mentre altri reparti vengono rimpatriati, il Feltre rimane in Libia, partecipando a rastrellamenti di ribelli e ad altre operazioni militari. Si distingue particolarmente nel combattimento di Bu Gazal, il 24 febbraio 1914.
Il battaglione Feltre viene infine rimpatriato nell’agosto 1914.
In patria viene mobilitata la compagnia di Milizia Mobile del Feltre, la 95^ , che nel 1916 viene inquadrata nel battaglione Monte Pavione.
Il battaglione Feltre opera nel 1915 presso Forcella Sagole e sul Col Fosco. Nel 1916 aliquote del reparto concorrono a fermare l’offensiva austriaca di maggio. Successivamente nell’agosto dello stesso anno, il Feltre con il Val Cismon, partecipa alla conquista del Monte Cauriol, dove rimane fino all’anno successivo. Nel 1917 il Feltre si distingue in Val Calcino e sul Monte Valderoa, dove viene insignito di Medaglia di Bronzo. Il Feltre, insieme ai battaglioni Val Cismon e Monte Pavione viene citato nel bollettino di guerra n. 935.
Nel 1918 partecipa ad operazioni in Val Posina e in Val Lagarina. Tutti i reparti del 7° alpini partecipano alla difesa di Vittorio Veneto e inseguono i reparti austriaci in ritirata alla fine della battaglia.
Alla fine dell’agosto 1919, il Feltre viene inquadrato nel 14° gruppo Alpini e inviato in Albania per fronteggiare le rivolte e le insurrezioni di ribelli albanesi. Il Feltre è composto dalle abituali compagnie, 64a^65^ e 66^, e rinforzato con la 347^ compagnia mitragliatrici. Le compagnie non sono però a pieno organico, in quanto le classi più anziane sono state congedate con il termine della Guerra. Alla carenza di uomini dovuta ai congedi, si aggiunge ben presto la malaria che miete vittime tra i reparti. Il Feltre sbarca a Durazzo e viene dislocato nella Mirdizia, dove rimane fino al maggio 1920, quando, a causa dell’estendersi dell’insurrezione e alla perdita di numerosi uomini a causa delle malattie, viene rimpatriato non senza difficoltà. Si imbarca per l’Italia da Durazzo il 17 maggio 1920.
Nel giugno del 1926 il Re d’Italia, Vittorio Emanuele III, inaugura all’interno della Caserma Salsa a Belluno, il monumento ai caduti del 7° Alpini.
Nel gennaio del 1936 il 7° Alpini viene  mobilitato per le operazioni in Africa, e passa alle dipendenze della Divisione Alpina “Pusteria”. Il “Feltre” partito dalla Caserma “Zannettelli” il 30 dicembre 1935 al comando del magg. Vittorio Emanuele Bollati, imbarcato a Napoli sul piroscafo “Conte Grande” , viene inviato insieme ai battaglioni “Pieve di Teco” ed “Exilles” in Africa Orientale e sbarca a Massaua il 12 gennaio 1936. Oltre alle consuete compagnie 64^, 65^ e 66^, viene per l’occasione riformata la 95^, come compagnia armi d’accompagnamento. Inizia la marcia verso la zona di Macallè  e il 22 gennaio raggiunge la conca di Enda Mariam. Il 15 febbraio 1936 partecipa alla battaglia dell’Amba Aradam, alla battaglia di Mai Ceu (31 marzo – 3 aprile) e successivamente alla battaglia del Lago Ascianghi. Nell’ aprile 1937 il “Feltre” ritorna in Italia.
Nel 1939 con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, è mobilitato. Dal giugno 1940 viene dislocato con la Divisione Alpina “Pusteria” e il 7° Alpini sul fronte Occidentale e partecipa al comando del magg. Mario Cornalba alle operazioni in Valle Lausanier, sul Piccolo San Bernardo, St. Fois e in Valle Isere. All’atto dell’armistizio con la Francia si trova presso il Col della Vigne .Dopo un breve soggiorno a Mondovì si trasferisce a Dobbiaco, qui il magg. Cornalba, ,il 10 ottobre cedeva il comando al magg. Antonio Scaramuzza.
Nel novembre del 1940 viene inviato insieme alla Divisione in Grecia. Viene dislocato a dicembre nella zona di Cerevoda. Il 19 dicembre effettua un colpo di mano e conquista la posizione nemica di Qafa Devris, mentre il 22 viene schierato a difesa. Durante la notte i greci sferrano un attacco violentissimo riconquistando la posizione. Il battaglione “Feltre” raccolti tutti gli uomini disponibili, attacca e la quota viene presa e ripersa per tre volte, fino a quando, rimane in mano Italiana. Il Feltre si schiera infine a difesa della linea Tege-Sirak-Osum, dislocandosi alle pendici del Tomorr Var. Il 27 gennaio con ardita azione conquista la quota 1598, catturando ingenti quantità di armi. Nonostante il tentativo greco di riprendere la posizione, essa rimane in mano italiana fino a sera, quando per ordine superiore la quota viene sgombrata. Alla ripresa dell’offensiva, ad aprile il battaglione “Feltre”  insieme ai reparti del 7° Alpini, si raccoglie a Fusheri da dove prosegue l’avanzata, fino al termine della campagna. Per le operazioni in Grecia, viene assegnata al “Feltre” e agli altri reparti del 7° Alpini, la Medaglia d’argento al Valor Militare.
Comandanti del battaglione nella campagna di Grecia:
 (magg. Scaramuzza,cap Vittorio Vignini,magg.Pietro Castagneto,magg. Giuseppe Perrone,cap. Alberto Baseggio, magg. Aquilino Giundani, cap. Vittorio Vignini).
Nel giugno del 1941 il battaglione viene inviato in Montenegro con compiti di ordine pubblico e come forza di occupazione. Effettua rastrellamenti e azioni contro la guerriglia locale. Nell’agosto del 1942 rimpatria.
A novembre, dopo aver ricevuto alcuni complementi, viene dislocato in Provenza con compiti di presidio. L’8 settembre il battaglione cerca di rientrare in Italia, in seguito si scioglie a Cuneo il 12 settembre insieme agli altri reparti del 7° Alpini. La maggior parte dei componenti fu catturata e deportata in Germania, il comandante ten.col. Pasqualino Fornari fu fucilato per rappresaglia.
Il battagline Feltre rinasce il 1 aprile 1946, inquadrato nel rinato 8° Reggimento Alpini, per modifica di denominazione del 516° battaglione “Guardie”.
Il Battaglione è composto dalle consuete compagnie, 64a, 65a e 66a, piu’ una compagnia armi d’accompagnamento, la 95°. Nel 1950 la 95a compagnia cambia numerazione e diventa 125a .
Nel 1956 il Feltre è in organico nell’8° Reggimento, cambia denominazione in Gemona (cambiando contestualmente numerazione delle compagnie), per permettere la formazione (per cambio di denominazione del Pieve di Cadore), il 1° giugno dello stesso anno, del battaglione Feltre inquadrato nel rinato 7° Reggimento Alpini.
Il 9 ottobre 1963 è tra i primi reparti ad accorrere in soccorso a Longarone dopo la tragedia del Vajont.
Il 10 novembre la 65a compagnia cambia numerazione in 78a , e viene quindi ceduta al battaglione Belluno. Contestualmente la 78a del Belluno, muta numerazione in 65a e passa in organico nel Feltre, trasferendosi nella caserma di Strigno.
Dal 4 novembre 1966 è in soccorso per alcune settimane, alle popolazioni della Val Cismon colpite da una alluvione.
Tra il 1961 e il 1970 contribuisce con aliquote di personale, alle operazioni antiterrorismo in Alto Adige.
Nell’ottobre 1975, a seguito dello scioglimento dei reggimenti alpini, eredita la bandiera di guerra del 7° Alpini e passa alle dipendenze dirette della Brigata Alpina Cadore.
Tra novembre e dicembre del 1980, i suoi reparti, partecipano ai soccorsi alla popolazione della Lucania colpita dal terremoto.
Nel 1992 con la ricostituzione del 7° Alpini, passa di nuovo alle sue dipendenze.
Nel 1999 riceve gli ultimi scaglioni di Leva e inizia l’inquadramento dei VFA, sostituiti poi da VSP e VFP.
Partecipa alle missioni di pace all’estero, in Ex- Jugoslavia e in Afghanistan. Aliquote di personale partecipano inoltre alla missione in Iraq.
Nel 2001 inquadra la 269^ cp c/c "Sim simpri chei" del btg Val Fella.
Dal 2005 il battaglione con il 7° Alpini è stato trasferito nella sede storica nella caserma Salsa a Belluno.

Motto:  "Nec spe, nec metu" (né speranza nè paura) poi sostituito da "Ad Excelsa Tendo" (sono portato a compiere cose eccelse)

Decorazioni:
Ordine Militare d'Italia - decr. 5 giugno 1920. All'Arma di Fanteria: "Nei duri cimenti della guerra, nella a tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue freddo la romana virtù, dei figli d'Italia." (1915 - 1918).
Ordine Militare d'Italia - decr. 27 Gennaio 1937. All'Arma di Fanteria. "Pari alla sua fama millenaria, è espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria." (Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936).
Medaglia d'Argento - decr. 21 dicembre 1913. "Per la splendida prova di valore data dal Battaglione Feltre nel combattimento del 23 marzo 1913 ad Assaba"
Medaglia d'Argento - decr. 31 dicembre 1947. "Già decorato di due medaglie al valor militare, in cinque mesi di guerra italo-greca, in prolungate privazioni, in numerosi accaniti combattimenti di ogni genere durati anche piu' giorni consecutivi, con gravissime perdite proprie e sempre piu' gravi perdite nemiche, rifulse costantemente per sovraumano spirito di sacrificio, indomito valore dell'attacco, per strenua resistenza nella dife4sa contro nemico sempre sovverchiante di forze e di mezzi, confermando ancora una volta le sue elette tradizioni e virtu' militari, di grande eroismo, di amore alla gloria, di dedizione assoluta al culto del dovere e della Patria." (Fronte greco-albanese, 24 novembre 1940 - 23 aprile 1941).
Medaglia di Bronzo - decr. 5 giugno 1920. "Per l'esemplare ardimento e la calda tenacia con cui il battaglione Feltre, facendo olocausto del fiore dei suoi alpini, si oppose, sul Gruppo, all'avanzata di sovverchianti forse nemiche." (Val Calcino, Monte Valderoa, novembre-dicembre 1917).
Medaglia d'Oro al Valor Civile - 18 maggio 1964. (Vajont, Ottobre 1963).