BTG " GEMONA " - Prima guerra mondiale

07.01.2013 13:34

Battaglione Alpini " GEMONA " - Prima guerra mondiale

04.01.2013 22:35

 

Ad inizio ostilita’, i reparti del  "Gemona" occupano, con quelli del "Val Fella", la linea di confine tra Casera la Veneziana ed il Kopfach, ed in collegamento sulla sinistra, con reparti del "Mondovì" dislocati in Val Fella. Le truppe nemiche sono annidate sui Due Pizzi, Forcella Cianalot e Monte Pipar; posizioni che dominano le nostre e che permettono al nemico di controllare i nostri movimenti nella Val Dogna. Ai nostri, quindi è ordinato di attaccare le posizioni austriache della Forca Cianalot e dei Due Pizzi. Il 26 maggio, mentre, reparti della 97^ e della 270^ del "Val Fella" agiscono rispettivamente in direzione del Pipar e di Forca Cianalot, il tenente TURCO, con una squadra scelta del "Gemona" riusce di notte, per passaggi ritenuti impraticabili, a raggiungere quota 1889. Il mattino dopo, alle quattro, mentre una batteria batte i Due Pizzi, il tenente TURCO avanza con i suoi dalla parte sud-ovest giungendo indisturbato a 150 metri dal nemico. Di qui  con il concorso della IV^ sezione mitragliatrici, riesce a snidare il nemico dal Pizzo Orientale causandogli notevoli perdite e facendo prigioniero l'intero presidio. Dopo il successo ottenuto i nostri devono procedere all'occupazione del Pizzo Occidentale ma, un burrone profondo che separa un pizzo dall'altro, impedisce ogni ulteriore avanzata. Alla fine di maggio il comando del Sotto - Settore Val Dogna, constatato che il nemico occupa in forze la linea: Forca Cianalot - Due Pizzi - Gugg, ordina al “Gemona” di raccogliersi nell'alta Val Dogna con il compito di rafforzare le posizioni tra il Crosadon e i Due Pizzi, di sistemare la difesa attraverso la Valle del Cianalot, di vigilare i passi tra Monte Pipar e Monte Mittagskofel e di assicurare l'occupazione del fronte dal Mittagskofel al Montasio. Il 30 maggio il “Gemona” si porta sulle posizioni assegnate, rilevando il "Val Fella" e schierandosi come segue:
C/do battaglione      Pian degli Spadovai
69^compagnia         Q. 1889
70^compagnia         Q. 1889 (con un plotone a Q. 2003 e uno al termine 7)
71^compagnia         Monte Carnizza e Monte Kopfach
97^compagnia         Monte Mittagskofel.
Il 17 giugno il nemico attacca le posizioni del Kopfach e di monte Carnizza ma e’ respinto dalla 71^ cp. Vi rimane ferito il tenente BUGLIONE comandante la V^ sez. mitragliatrici.  Qualche tempo dopo, allo scopo di sottrarre al controllo nemico l'intera Val Dogna, è diramato l'ordine d'occupazione della Forcella Cianalot e del Pizzo Occidentale.Il 30 luglio alle ore 15, dopo un' efficace azione delle batterie mortai, la 70^ cp. col favore della nebbia, comincia ad avanzare e alle ore 17, occupa la Forca Cianalot facendone prigionieri i difensori. Immediatamente il capitano SANSONI dirige il 30° plotone, comandato dal sottotenente BERNARDINIS, contro il Pizzo Orientale, mentre il tenente TURCO della 69^ comandante della difesa del termine 7, con intenso fuoco di fucileria e di una mitragliatrice, inchioda la difesa del Pizzo. Il sottotenente BERNARDINIS, dopo aver scalato un canalone, raggiunse alle 17,30 la cima del Pizzo Orientale dove piomba sul nemico che, non oppone alcuna resistenza arrendendosi in massa. Da quel momento tutta la displuviale Fella - Dogna è nostra. Contemporaneamente all'azione della 70^ un plotone della 71^ agli ordini del sottotenente RIZZI, spinto in Val Seissera, impegna per tutta la giornata una compagnia scesa dalla Prasnik Sattel infliggendole dure perdite. Nell'azione, mentre le perdite del nemico ammontano a un centinaio di morti e 128 prigionieri, i nostri riportano lievissime perdite e otto feriti.
Dopo l'azione di luglio i reparti del "Gemona" assumono la seguente dislocazione:
C/do battaglione       Pian degli Spadovai
69^ compagnia         Sbocco Rio Cianalot (con un plotone a Q. 1889 e uno al termine 7)
70^ compagnia         Pizzo Orientale (con un plotone a Q. 2003)
71^ compagnia         Monte Carnizza e Monte Kopfach
97^ compagnia         Monte Mittagskofel e Monte Peceit
 Il 18 e il 19 ottobre il nemico, mal adattandosi all'abbandono definitivo di quelle vette dalle quali può spaziare la sua vista verso la pianura friulana, cerca di riconquistare le posizioni del Peceit e di Somdogna tenute da reparti del "Gemona" e di fanteria. Vari battaglioni di Kaisier Jáger. guidati dal Principe di Schwarzenberg, dopo una preparazione d'artiglieria, si lanciano all'attacco giungendo quasi sulla Sella Somdogna. La 97^, che occupa il Mittagskofel, subisce meno delle altre gli effetti del bombardamento e il capitano MAZZOLI, che la comanda, dirige il tiro dell'artiglieria dal suo osservatorio che domina il terreno da ambo le parti. Le colonne austriache, colpite in pieno dal fuoco dell'artiglieria italiana, prese sul fianco e di fronte dalle mitragliatrici e dalla fucileria della compagnia del Mittagskofel e di una compagnia giunta di rincalzo, sono completamente distrutte e i pochi superstiti, si arrendono o scappano attraverso i boschi.Con l'inverno non si hanno vere e proprie azioni di guerra; le frequenti nevicate rendono penosa la vita dei reparti imponendo loro una lotta contro la natura e gli elementi. Verso fine inverno, si ha un risveglio offensivo da parte del nemico. Il 17 marzo 1916 alcuni reparti austriaci riescono ad impadronirsi dei ricoveri del Gelbe Wand. Allo scopo di rioccuparli, due plotoni della 71^ si portano nello stesso giorno sul costone di Cima Verde per poter poi scendere alle spalle del nemico. L'avanzata, resa difficile per la neve alta, si compie molto lentamente e soltanto alle 18,40 i due plotoni riescono a portarsi a 600 metri dai ricoveri. Nella notte si avvicinano alla posizione nemica e alle 2,30 del diciotto balzano nelle trincee nemiche mettendo in fuga i difensori.Il 23 giugno è effettuato un colpo di mano contro le posizioni nemiche, di Q. 1600 (nord dei Due Pizzi) e Simelen Wiese. Mentre alcuni battaglioni avanzano indisturbati su tutto il fronte, un plotone della 70^ muoveva alle 8,15 dal Pizzo Orientale puntando direttamente su Q. 1600. Fatto segno da fuoco d’artiglieria e di mitragliatrici, continua ugualmente la sua avanzata. Il plotone, giunto alla selletta che divide il costone del Pizzo Orientale dalla Q. 1600, deve arrestarsi davanti ad un salto di roccia ricavato artificialmente e nell' impossibilità di procedere inizia il ripiegamento che porta a termine nel massimo ordine, quantunque fosse fatto segno da intenso fuoco nemico. Sei giorni dopo, la 69^, al comando del capitano BUGLIONE, irrompe nel fondo della Val Scissera e distrugge i reticolati sbarranti la valle.I nostri dopo aver impegnato con vivace azione di fuoco l'avversario ripiegano sulle posizioni di partenza.Il 18 luglio è tentata la conquista del Monte Schwarzenberg. La 97^ del "Monte Canin" (ceduta dal “Gemona” nel corso dell’anno) e la 69^ del "Gemona", unitamente a due compagnie di bersaglieri, agiscono frontalmente mentre la 70^ e la 71^ concorrono all'attacco ponendosi sui fianchi. La battaglia dura due intere giornate, resa difficile dal terreno pressoché inaccessibile e da grovigli di reticolati. I nostri riescono a raggiungere le posizioni nemiche, ma falciati inesorabilmente da numerose mitragliatrici avversarie e, dopo aver lasciato, sul terreno 400 compagni morti e feriti, devono ripiegare.Da allora non si hanno più operazioni importanti. Le truppe lavorano alla costruzione di ricoveri invernali. Durante l'inverno e la primavera seguente il “Gemona” continua a presidiare le posizioni dell'alta Val Dogna riuscendo dopo mesi e mesi di lavoro a trasformare la montagna in una fortezza imprendibile e in un comodo rifugio. All'alba del 25 ottobre nella regione di Monte Carnizza, dopo un intenso bombardamento, il nemico attacca con due compagnie, è respinto con scariche di mitragliatrici e di bombe amano; uguale sorte tocca ad un reparto che cerca di toglierci il Mittagskofel.All'imbrunire del 27 ottobre il battaglione inizia il ripiegamento; il 28 si porta sulla sinistra del Fella per proteggere la ritirata delle truppe delle valli Dogna e Fella e da qui per Stazione Carnia. Il 29, raggiunge Tolmezzo e all'alba del giorno 30, dopo aver presidiato le alture a sud di Chiaulis e di Intissans, passa a far parte del Gruppo Alpino “Cavarzerani” della brigata Mista, comandata dal colonnello brigadiere Pirio STRINGA.Il battaglione è incaricato della difesa del Ponte d'Avons; il 4 novembre si porta a Monte Tarond per proteggere la ritirata della brigata “Stringa” e il 5 novembre a S. Francesco in Val d'Arzino. Di qui è inviato a Monte Pala per assicurare i fianchi delle divisioni 36^ e 63^ che da S. Francesco, dovrebbe proseguire verso il Montello. Intanto il nemico è passato sulla destra del Tagliamento. Il generale Kraus, manda la divisione degli Jáger germanici e poi la 22^ divisione Schützen (austriaci), a fronteggiare e a chiudere il passo alle nostre truppe. Il mattino del 5 novembre il nemico giunge a Clauzetto, si arresta sul costone di Pradis, fra Monte Pala e Monte Dagn e manda avanti alcuni elementi per Val d'Arzino e per la conca di Canal di Foce su Forno e Pielungo. A Pielungo avviene il primo scontro, con il "Monte Canin", d'avanguardia, e il "Gemona", proveniente da S. Francesco diretto su Monte Pala. Verso mezzogiorno, preso contatto col nemico, i due battaglioni aiutati dalla popolazione, prendono possesso di Pielungo. Il nemico è respinto e verso sera, dopo un nuovo scontro, deve abbandonare le alture di Forno. Mentre la 69^ e 70^ sono impegnate oltre il paese di Pielungo, le rimanenti truppe del "Gemona", nella sera del 5, guadagnano le pendici di Monte Pala e si spingono sin presso Clauzetto; ma, circondati dal nemico, gli ultimi e più tenaci alpini del battaglione, cadono prigionieri all'alba del 6 novembre 1917.  La 69^compagnia, la sera stessa del 5 novembre, si dirige su Tramonti e può raggiungere il Grappa. Il 18 novembre 1917 il "Gemona" è sciolto in seguito ad ordine del comando supremo, e i superstiti passavano a rafforzare il battaglione "Tolmezzo".