BTG " SALUZZO "

07.01.2013 14:03

Battaglione Alpini " SALUZZO "

05.01.2013 10:44

 

Costituito nel luglio del 1904 per cambio di denominazione del battaglione alpini  Dronero , nappina verde (cp 20-21-22-23), inquadrato nel 2° reggimento .Nel mese di luglio 1909 venne costituito l’8° reggimento alpini; il Saluzzo cede la 20 cp al btg Cividale.
Nel 1911 è impiegato nella guerra Italo-Turca  sbarcando il 25 ottobre a Derna.Combatte il 17 gennaio 1912 a Uadi Demina meritando un encomio solenne. Impiegato a difesa di Derna,costruì una fortificazione che prese il nome di “Ridotta Piemonte”.A marzo combatte a fianco dei btg Edolo,Verona ed Ivrea a Marabutto. A settembre con il btg Mondovì avanza verso Kars el Leben Il 15 ottobre 1912 la Turchia rinuncia alla sovranità sulla Libia in  favore dell’Italia. I combattimenti continuano per l’aperta ostilità delle tribù beduine. Nei primi mesi del 1913 viene impiegato in lavori di costruzione e riparazione  strade. Il 6 aprile è imbarcato per prendere parte alle operazioni della 4a Divisione sbarcando il 13 a Tolmetta.Il 19 inizia la marcia verso Merg resistendo verso fine mese ad attacchi di ribelli .Il 3 maggio era a Sidi Gibrin,il 5 a Garde il 6 a Zuavia-Zgur.Il 14 è a Tecniz, il 16 a Sira., il 28 da Cirene si dirige verso Ghegab.Il 5 luglio partecipa ai combattimenti di Sidi Feidia.Torna a Cirene con compiti di protezione alla carovane. Rientra in Patria il 13 ottobre 1913.
Nell’agosto 1914,lasciata la sede di Cuneo (cp 21-22-23-80-100),si trasferisce a Paularo nella zona tra il Monte Lodin e Monte Aupa.Allo scoppio delle ostilità (24.5.1915) è schierato alla testata della Valle Chiarzò fra Monte Lodin e Monte Palon-Cima Val di Puartis-Stua di Ramaz-Punta Cul di Cretta-Monte Zermula-quota 1778-Forca di Pizzul.Il 14 settembre l’artiglieria avversaria scatena una tempesta di fuoco sulle posizioni tenute dalla 21 cp alle quali segue l’attacco della fanteria.A Cima Val di Puartis cade eroicamente il comandante della 21 cp. Cap. Mario MUSSO alla cui memoria viene conferita la Medaglia d’Oro al VM. Durante l’anno ad eccezione di questa azione non ci sono avvenimenti da segnalare. Il battaglione compie lavori di difesa e pattugliamenti. Nel corso del 1915 nasce dal Deposito il  btg di Milizia Territoriale Val Varaita (cp 221-222-223). Nella seconda metà del mese di marzo 1916 lascia la Carnia per trasferirsi nella conca di Plezzo.Giunto a Serpenizza cede la 80 e 100 cp al btg  di Milizia Mobile Monviso di nuova costituzione (80-100-124).Ai primi d’aprile si porta nel settore Monte Rombon dove sostituisce il btg Bassano.Ai primi di maggio vengono preparate le forze per la riconquista del Monte Cukla; il 10 maggio dopo una breve preparazione d’artiglieria la 22  e la 23 cp. appoggiate dalla 62 del Bassano assaltano la vetta scacciando il nemico. Cade alla testa dei suoi alpini il Ten.Col. Luigi PIGLIONE Comandante del battaglione alla cui memoria viene concessa “motu proprio” da Re Vittorio Emanuele III la M.O.VM. Nei giorni seguenti difende dai contrattacchi la cima conquistata finchè la notte sul 13 maggio scende  a Serpenizza per riorganizzarsi. Per l’eroismo dimostrato viene insignito della  Medaglia d’argento al valor militare:
“Instancabile nei lavori d’approccio,costruiti per più giorni,sotto intenso fuoco; saldo ed imperterrito nel respingere attacchi avversari,il battaglione Saluzzo si lanciava,il 10 maggio,audacemente alla conquista della vetta del Monte Cukla,che rafforzò e difese sotto l’incessante tiro dell’artiglieria nemica.” 4-10 maggio 1916
Successivamente si alterna con altri battaglioni in lavori di rafforzamento e vigilanza delle posizioni. Viene preparata un’azione per l’occupazione di Monte Rombon.La notte sul 16 settembre il battaglione  è disposto su tre linee d’attacco in corrispondenza di colletta dei Pini Mughi-quota 1583. Alle prime luci dell’alba parte l’attacco ma ostacolati dal terreno impervio e incalzati dal fuoco incrociato di mitragliatrici, gli alpini  devono ripiegare con gravi perdite, Il Saluzzo perde in questa sola azione 13 ufficiali e 278 sottufficiali ed alpini. Il 22 scende a Serpenizza per riorganizzarsi. Nei mesi successivi riprende l’attività di difesa del Cukla. Nel corso dell’inverno 1916-17 l’inclemenza del tempo e le numerose valanghe mettono a dura prova la tenacia degli alpini. Il 16 agosto si trasferisce a Caporetto a disposizione del IV Corpo d’Armata che lo assegna alla 46 Divisione per un’azione sul fronte Mrzli-Sleme e sul Vodil . Il 22 notte sale in linea e deve subito intraprendere lavori di difesa per ripristinare la trincea sconvolta da bombardamenti nemici. Dopo 4 giorni viene ritirato dalla posizione avanzata, disposto in posizione di rincalzo prima a quota 1000 poi a 700 ed infine il 2 settembre scende a Caporetto. Il 24 ottobre quando viene sferrata l’offensiva austro-tedesca il battaglione è schierato sul Cukla nelle trincee di Goricica Planina.Dopo aver respinto 3 violenti attacchi deve ripiegare  su Sella Prevala.Al mattino del 25 ridotto a circa 300 uomini,tra asperità del terreno e tormenta ,assieme a nuclei di altri battaglioni passa alle dipendenze del 2° Gruppo Alpini. Prosegue quindi oltre il Tagliamento ed il Piave raggiungendo Magnano di Carpaneto (Piacenza).Si ricostituisce su due compagnie 21 – 22 integrate da elementi del disciolto battaglione Monviso.Le operazioni di riordino durano per tutto il mese di dicembre a Monno in Val Camonica dove si era trasferito sin dal 7 dicembre alle dipendenze del III Corpo d’Armata .Verso la fine di gennaio,lascia Monno, il 22 è in Val di Pezzo.Il 24 raggiunta Conca Serodine dà il cambio al IV battaglione  del 55° Fanteria nelle posizioni del Tonale ed assume la difesa della linea. Il 28 febbraio scende a Precansiglio, il 2 marzo inizia la marcia di trasferimento verso la Valtellina.Qui il 2° Gruppo passa alle dipendenza del V Raggruppamento. I reparti del Saluzzo (la 23 cp ricostituita il 23 marzo) sono dislocati in val Forcola e Val Braulio.Il 30 giugno assume la difesa delle posizioni sul Monte Cristallo. Dal 27 agosto al 28 settembre scende a riposo a Grosio (Tirano).Il 29 è di nuovo in linea  alla testata della Valfurva. Rimane in questa zona sino all’inizio della nostra offensiva finale di ottobre. Il 3 novembre occupa la cima di Monte Mantello ed il 4 scende a Pejo dove è fermato dal sopraggiunto armistizio.
Comandanti del btg nel corso della 1° Guerra (Ten.Col.Alceo CATTALOCHINO( M.O.VM al comando del 274° Reggimento Fanteria), Luigi PIGLIONE M.O. VM,Attilio BUSCIANI,Magg. Enrico BARBIERI,Carlo DE GIORGIS, Cap. MAURO,Magg. Vincenzo VILLA,Enrico BARBIERI,Ten.Col.Adolfo MOLFINO,Cap. Luigi BUONAIUTI)  -  Cap.Onofrio INTINI dal  22/9/1916.
Nell’agosto 1919 un corpo di spedizione imbarcato a La Spezia sul piroscafo Palasciano,parte per l’Albania in difesa  del governo di questo nuovo Stato da un tentativo d’insurrezione. Gli alpini erano partiti con due gruppi, il 2° ed il 14° Nel 2° oltre ai btg Dronero e Intra era inserito il Saluzzo (21-22-23-1741 cp mitragliatrici)al comando del Magg. Luigi  VIGLIERI. Tra il 20 e il 21 agosto sbarca a Durazzo, il 23 è a Tirana.Il 14 settembre parte del btg si sposta verso il confine serbo arrivando a Bezar Mathi il giorno 17.La malaria e le precarie condizioni igieniche ridussero gli organici del btg a circa 200 uomini validi. Rimpatriato nell’ agosto 1920.
Viene quindi assegnato coi btg Dronero  e  Fenestrelle a far parte di un gruppo alpini al comando del Col. PROMIS  per la riconquista della città di Fiume occupata dai legionari di D’Annunzio.
Nel corso dell’anno  passa al 1° alpini e il 31 maggio 1923 torna al 2° rgt.Il 25 aprile 1935 viene costituita la quarta compagnia .Il btg  ha distaccamenti a Paesana e Venasca Per le esigenze della campagna in AOI ,parte il 25 settembre1935 ,il 29 da Napoli è imbarcato sul piroscafo Calabria, il btg sbarca a Massaua il 9 ottobre 1935 al comando del Magg. Davide JALLA’. Per  trasformazione dei Comandi Superiori Alpini, nell’ottobre 1935 viene inquadrato nella 4° Divisione Alpina Cuneense. Fu inviato nella zona di Adigrat  impiegato in lavori di costruzioni stradali. Si spostò verso sud finchè a fine dicembre raggiunse le posizioni difensive del 1° corpo d’armata. Fu inquadrato nel Gruppo Battaglioni Nazionali e si schierò nei pressi del passo Dogheà, fu trasferito il 22 gennaio 1936 ad Hausien, presidiando la cinta difensiva della cittadina. Agli inizi di febbraio si spostò nella zona di Quihà  dove venne inquadrato (cp 21-22-23-80). nell’11° rgt della Div. Alpina Pusteria ; in sua sostituzione nel dicembre viene ricostituito al 2° Alpini il btg Val Varaita. Partecipò ai combattimenti di Adi Gul Negus,Amba Aradam,Amba Alagi,Mai Ceu, al termine della campagna, fu impiegato nella zona di Dessiè  per lavori stradali sino ad ottobre quando si trasferì nella zona di Addis Abeba.Durante questo trasferimento fu attaccato da bande ribelli che col concorso del btg Intra disperse infliggendo loro numerose perdite. Il 20 gennaio 1936 vengono sciolte le quarte compagnie. Il 12 Aprile 1937, sbarcò a Napoli ed il giorno successivo con la Pusteria sfilò per le vie di Roma.Successivamente il btg rientra al 2° ed il Val Varaita viene sciolto.
L’11 giugno 1940 l’Italia entra in guerra contro la Gran Bretagna e la Francia.Sino al 20 giugno si era tenuto un atteggiamento difensivo, la sera stessa però l’ordine 2329 disponeva l’attacco in territorio francese. Il Saluzzo al comando del Ten.Col. Felice VERTONE di riserva nella zona fra Caraglio e Borgo S.Dalmazzo, fu schierato al Col de l’Autaret. Il 22 Giugno 1940 ore 9,30 iniziò l’offensiva ma per le proibitive condizioni climatiche viveri e munizioni sono portati a spalle dagli alpini. Ciò malgrado giunge a La Bergerie dove prende contatto col btg Val d’Intelvi del 2° Raggruppamento Alpini. Il giorno 23 con una compagnia tenta di forzare il passaggio del fondovalle Ubaye  battuto dal preciso fuoco d’artiglieria del forte di Combe Bremond. La nebbia impedisce l’azione e la compagnia ripiega sulle posizioni di partenza. Il Saluzzo tenterà, di riprendere l’avanzata che sarà sempre contrastata da raffiche di mitraglia e tiri d’artiglieria che impediranno qualsiasi movimento. Il 24 viene firmato l’armistizio che entra in vigore alle ore 1,35 del 25 Giugno.
La Divisione Cuneense viene inviata ai primi d’agosto in Carnia secondo il piano definito “Emergenza est”  in previsione di una possibile campagna contro la Jugoslavia che non ebbe seguito.
A metà dicembre 1940 la Cuneense riceve l’ordine di mobilitazione per il fronte greco-albanese ad operazioni già iniziate. Il Saluzzo dopo un viaggio in ferrovia giunge a Foggia da dove via aerea è trasportato a Tirana.Viene assegnato all’11^ Armata, autotrasportato a Fieri ed inquadrato  nel Corpo d’Armata Speciale e nella Divisione Alpina Speciale (2 btg della Div. Cuneo – 2° rgt alpini (btg Borgo San Dalmazzo,Dronero,Saluzzo) – Gruppo Squadroni Appiedati “Guide” e “Milano”) per essere impiegato nel settore Val Shushica.Il btg è mancate delle salmerie,automezzi e con limitate dotazioni personali. Viene inviato tra il 20-21 dicembre al villaggio di Brataj.Tra il 23-24 è schierato a difesa sulla sinistra a nord del villaggio di Bolena.Le condizioni climatiche sono contrarie,pioggia e freddo pungente. I sentieri e mulattiere impraticabili sono trasformati in un mare di fango. Il 26 un attacco greco investe i reparti di testa del btg che il giorno seguente contrattacca il nemico ma per la superiorità nemica deve ripiegare sulle posizioni di partenza. Il 28 i greci sferrano un violento attacco ma gli alpini validamente appoggiati dalle btr del gruppo Pinerolo resistono e non cedono alla pressione avversaria.Il 25 gennaio 1941 attacca le posizioni nemiche conquistando Monte Spitharit e successivamente la posizione fortificata del Buza Prall respingendo numerosi contrattacchi  da parte dei greci volti alla riconquista delle posizioni perdute. Nei mesi di febbraio-marzo il persistere del maltempo aggrava le già pesanti condizioni di vita degli alpini che si limitano ad effettuare azioni di pattugliamento.
Verso la metà di marzo il 2° rgt lascia la Divisione Alpina Speciale per riunirsi alla Cuneense destinata ad operare sul fronte albanese-jugoslavo.
Il 23 aprile 1941 viene firmato l’armistizio.
Il 6 aprile 1941 l’Italia, denunciando che la Jugoslavia aveva intese con la Gran Bretagna e la Grecia, decide di muoverle guerra. I reparti della Cuneense avendo avuto il cambio erano a riposo .Vennero trasferiti nei pressi del confine  con la Jugoslavia.Il giorno 7, il 2° rgt coi btg Borgo S.Dalmazzo ,Saluzzo e il gruppo d’artiglieria Pinerolo era schierato nella zona di Shengjergji per sbarrare gli accessi orientali su Tirana.Il giorno successivo la Cuneense era stata destinata al settore di Librazhd col compito di far fronte ad eventuali attacchi da Dibra e Struga.Il Saluzzo dal 9 era a disposizione del XIV Corpo d’Armata arrivando il 12 a Zergjian.Il 17 aprile c’è la firma dell’armistizio in vigore dalle 19  del giorno 18. Dal 15  maggio la Cuneense rimpatria dal porto di  Durazzo a Bari. Gli ultimi reparti arrivano a Cuneo il 30 maggio.
Il battaglione  è dislocato cdo btg. e 21cp. a Vinadio, cp. 22-23-106 a.a. (costituita 15.2.1942)  a Demonte.
Campagna di Russia (comandante Magg. Carlo BONIPERTI,Aiutante Maggiore Ten.Edmondo BASSOLI ;Comando Cap.Eugenio GRANELLI; Cp Cdo Cap.Enrico GIANNELLI;cp 21 Cap.Chiaffredo RABO; cp 22 Ten.Filippo PERCIVALLE/Ten. Piero MENADA/Cap.GIANNELLI ;cp 23 Cap. Enrico PENNACINI;cp 106 Cap.Roberto BARBARANI ) ,partenza il 5/8/1942  su quattro tradotte ferroviarie con tragittoBorgoS.Dalmazzo,Cuneo, Torino,Milano, Brescia , Verona,Gorizia,confine al passo di Piedicolle,Iugoslavia,Austria,Germania (Monaco,Dresda),Polonia (Varsavia),Ucraina (Kiev) giungendo infine il 19 agosto a Izjum sul fiume Donetz .La sosta in questa località si protrasse sino al 27 agosto in attesa dell’arrivo del resto della Divisione Cuneense che aveva proseguito verso il Caucaso, luogo dove in origine doveva posizionarsi. I nuovi ordini imposero agli alpini il fronte del Don.A marce forzate di 25-30 km al giorno il btg transita da Starobelsk,Millerovo,Kantemirovka e Rossoch.. A Ternovka sosta alcuni giorni in previsione di un utilizzo sul fronte della Divisione  Sforzesca attaccata da forze nemiche. Il 20 settembre è a Topilo dove gli alpini costruiscono postazioni per armi e bunker di alloggiamento in previsione dell’inverno. Il battaglione inoltre concorre con l’apporto di salmerie al trasporto di materiali utilizzati dai btg Borgo S.Dalmazzo e Dronero.Ai primi di ottobre la 23 cp prende posizione nella pianura tra Staraja  e Novaja Kalitva,in collegamento a sud con la Divisione Cosseria.Il 18 il btg presidia la zona assegnata. Lo schieramento ha un fronte di 7 chilometri; a destra la 23 cp le cui posizioni terminano sul fiume Kalitva a ridosso della Div. Cosseria; a sinistra la 21 cp collegata col Dronero.La 106 è schierata nei capisaldi della linea; la Cp Comando è dislocata col Comando di Btg a Staraja.Di rincalzo è la 22 cp posizionata alle spalle della 23 .Il battaglione inoltre è appoggiato dalla 72° Btr del gruppo Val Po e dalla 4° btr  del  Rgt Artiglieria a cavallo.
Il settore del Saluzzo è il punto di sutura tra il corpo d’armata alpino ed il II° corpo d’armata di fanteria. Viene fortificato , con il concorso di due plotoni di pionieri tedeschi,con la costruzione di piazzole, ricoveri,camminamenti,reticolati. Viene inoltre ricavato un fossato anticarro protetto da un campo minato.
Il mattino del  16 dicembre  i russi investono e travolgono i fronti delle divisioni Ravenna,Cosseria e Pasubio.I fanti dell’89° rgt sono impegnati in difesa del caposaldo “Pisello” a quota 196. Questo osservatorio avanzato è di estrema importanza in quanto è l’ultima difesa del fianco sinistro dello schieramento, la sua caduta significherebbe la fine del XXXV corpo d’armata italiano e la prospettiva dell’accerchiamento del corpo d’armata alpino. Il 3° plotone fucilieri  (Ten. Paolo CAMPONOVO) della 22 Cp  è inviato di rinforzo il 17 dicembre. Il resto della compagnia  raggiunge con difficoltà  il 18 Novaja Kalitva  dove si posiziona all’altezza delle ultime case. Sostiene attacchi russi reagendo con assalti all’arma bianca che fermano la pressione nemica. A sera è sostituita dal btg Tolmezzo della Julia e rientra a Staro Kalitva dopo aver subito 17 morti,21 dispersi e 28 feriti .La sera del 23 i russi sferrano un violento attacco contro le postazioni della 23 cp finendo sul campo minato e subendo il tiro delle nostre mitragliatrici,dei mortai e dell’artiglieria. Dopo furibondi scontri si devono ritirare lasciando sul terreno 200 uomini.     
Il 17 gennaio 1943 nel  pomeriggio  inizia il ripiegamento dalla linea del fronte. Si devono  abbandonare  le postazioni  fortificate  della 23 cp (Vinadio , Vignolo e Valdieri) fino ad allora inviolate. La 21 cp è l’ultima a lasciare le posizioni. I reparti della Cuneense sono senza salmerie e automezzi ,che erano dislocati a Rossosch,in quanto travolti dal fulmineo attacco di carri russi del giorno 15.Il ripiegamento dei reparti è disposto su due colonne. Il Saluzzo fa parte della colonna “sud” in posizione di retroguardia. Di questa colonna fanno parte i 3 btg del 2° rgt alpini, il comandante e comando Cuneense,il gruppo artiglieria Pinerolo,il IV rgt misto genio,servizi divisionali e reggimentali. Il battaglione arriva ad Annowka alle 11 del giorno successivo impiegando 18 ore per compiere 25 chilometri. La colonna  alle 15 riparte per Popowka.La 22 cp è di protezione in retroguardia, viene attaccata da forze regolari e partigiani, riesce a sganciarsi e raggiungere il battaglione di coda (Borgo S.Dalmazzo) al prezzo di 30 caduti e 15 feriti. La località è raggiunta nel primo pomeriggio del 19.Viene indetta una riunione dal gen. Battisti con i comandanti dei reparti presenti e viene deciso,vista l’impossibilità di raggiungere la linea Rowenki-Nowo Alexandrowka, di puntare sulla nuova direttrice Popowka-Kuleschowka-Seljakino-Warwarowka-Valujki (in quel momento già occupata dai russi).La partenza scaglionata dei reparti è prevista nella notte. Poco prima di mezzanotte si scatena un attacco, la 21 cp si schiera lungo la ferrovia e riesce a contenere e poi a respingere l’attacco. Il giorno 20 il Saluzzo unitamente al Borgo S.Dalmazzo e al grp Pinerolo deve attaccare le forti posizioni di Nowo-Postojalovka che avevano respinto con gravi perdite gli attacchi dell’altra colonna e reparti della Julia.Alle 14 la 21 cp viene a contatto con forti contingenti russi asserragliati nelle isbe. L’artiglieria nemica apre ampi vuoti nelle nostre file,gli alpini scattano di corsa e raggiungono il paese. Verso le 17 a causa degli incendi alle case, gli alpini che stanno attaccando sono in piena luce mentre i russi sono nell’ombra. I reparti subiscono in poco tempo perdite disastrose. A questo s’aggiungono un contrattacco di carri e uno spezzonamento da parte di due aerei. Cadono i capitani PENNACINI e BARBARANI mentre il cap. RABO ferito viene catturato dai russi. Vengono decorati di medaglia d’Argento al VM. Merita la massima ricompensa alla memoria il sergente maggiore Giovanni VINCENTI della 106 a.a..Il Saluzzo è distrutto,quello che rimane ha modesta efficienza numerica ed operativa. I resti dei due battaglioni e del gruppo d’artiglieria ricevono verso sera l’ordine di ripiegamento. Marciando per tutta la notte nella steppa gelata il 21 sera arrivano a Nowo Kharlowka.Alle 6 del 22 riprende la marcia nella neve alta, verso ovest. Alle 11 sono a Limarewka, dopo una breve sosta ripartono per  Nowo Dimitrowka .Alle 5 del 23 ripartenza in direzione nord ovest per evitare l’attraversamento di Seljakino; nel pomeriggio è raggiunto il paese di Kowalew.La colonna si rimette in marcia alle 21 lungo la dorsale della riva sinistra del fiume Iwany giungendo nelle prime ore del mattino del 24 a Rybalzin.Causa tempesta di neve e temperatura rigidissima i reparti restano nel paese per tutto il giorno .Il 25 il tempo migliora ,si riparte con  meta la zona di Malakejwka  raggiunta nella notte.Verso la sera del 26 raggiunge il villaggio di Voronowka.Il giorno 27 i circa 150 superstiti del Saluzzo arrivano a Roshdestweno a circa 7 km da  Valujki.C’è un ulteriore attacco di cosacchi che catturano il gen. Battisti;quanti non sono stati fatti prigionieri cercano di forzare l’accerchiamento ma vengono contrastati dai carri armati e dall’artiglieria che provocano gravi perdite e spengono ogni possibilità di resistenza. I prigionieri dopo terribili marce  saranno  inviati nei campi di prigionia siberiani dai quali i più non torneranno.
In concorso con gli altri battaglioni merita la M.O. VM per la campagna di Russia (alla bandiera del 2° Reggimento):
Cappellano dal 1941 è don Guido Maurilio TURLA (1910-1976) .  Prigioniero dei russi  a Waluijki il 29 gennaio 1943, venne internato  nei campi di Oranki e Odessa. Rientrò in Patria  il 9 luglio 1946. La ferita aperta da questa dolorosa esperienza, ben descritta nel suo diario di guerra "Sette rubli per il Cappellano", non si rimarginò neppure con il ritorno alla pace del convento. Lasciato il convento nel 1951 fu incardinato in diocesi e iniziò a Boario (Bs) la sua attività pastorale. Per ricordare “le penne mozze” si fece promotore della costruzione di  un tempio dedicato alla Madonna degli Alpini che fu inaugurato dall'Arcivescovo di Brescia il  28 settembre 1957.
Il battaglione alpini Saluzzo  ( maggiore Giuseppe FABRE) in fase di ricostituzione, è dislocato a Ora (Bz); all’atto dell’armistizio tiene testa ai tedeschi. Dopo varie ore di combattimenti ed aver subito perdite gli alpini si sganciano e fuggono sui monti .Riuniti in gruppetti si rifugiano in Val di Fiemme e attraverso la Valsugana raggiungono la pianura veneta. Daranno vita a formazioni partigiane.
Il nome Saluzzo era portato anche dal battaglione di formazione  della Divisione Alpina “Monterosa” della RSI,costituito nell’agosto del  1944 da 2 compagnie d’allarme del 1° reggimento   e dalla 2° cp del btg Ivrea .Il 28 settembre dello stesso anno venne sciolto.
Riprende vita il 1 dicembre 1945 quando il 1° btg alpini (cp 1-2-3-4) già 530° btg Guardie del 1° rgt alpini/1° Comiliter cambiò denominazione in btg Saluzzo. Il 31 dicembre venne ceduto al 67° rgt  fanteria Legnano; contestualmente il 3° btg (già 515 btg Guardie) divenne Saluzzo su Plotone Comando, cp 21-22-23-106 armi accompagnamento (poi cp mortai dal 1/6/1950). Il 15 Aprile 1946 il 1° reggimento alpini cambia denominazione in 4° reggimento alpini .Nel 1952 è inquadrato nella neonata Brigata Alpina Taurinense. Nel periodo 1960-66 il reparto è contratto a "quadro".Ricostituito il 1.1.1967 su Cdo btg, Cp Cdo e 22cp.Il 1.8.1972 ricostituita la 23 cp.Nel 1973 la Cp Cdo divenne CCS. Nel 1975 sciolto il 4° rgt alpini,il 10 ottobre passa alle dirette dipendenze della Brigata alpina “Taurinense” . Il 29 agosto 1992 viene inquadrato dal ricostituito 2° Reggimento alpini su Cp Cdo e Servizi, cp 21-22-23- 106 armi sostegno. Il 1 settembre1997 cambia sede da Borgo S.Dalmazzo a Cuneo. Nel 2001 riceve la 217 cp c/c Val Maira.

Motto: "Droit quoi qu'il soit" (dritto comunque sia)

Decorazioni:
1 M.O.V.M.  fronte russo
1 M.A.V.M.  4-10 maggio 1916

SEDE :
Caserma  Mario Fiore  22-23-106 cp - Bgo S.Dalmazzo
Caserma  Beltricco  - 21 cp Dronero 
Caserma Cerutti (base logistica) Boves (Cn)
Dal 1997:
Caserma Vian - Cuneo

Comandanti:

Comandanti  (1975-92):
Ten.Col. FAGIOLI
Ten.Col. Giovanni FILATTIERA
Ten.Col. GOSIO
Ten.Col. BOSSU’
Ten.Col. MOGGIO
Ten.Col. DE MARCO
Ten.Col. ZUCCHI
Ten.Col. MACARIO
Ten.Col. VALLAURI
Ten.Col. SACCARELLI
Ten.Col. Piercorrado MEANO.

Comandanti 1992 - oggi:
1992 – 1993: Ten. Col. Guido DUPUIS
1993 – 1994: Ten. Col. Paolo CANESE
1994 – 1996: Ten. Col. Paolo FREGOSI
1996 – 1998: Ten. Col. Giuliano PIANCASTELLI
1998 – 2000: Ten. Col. Luciano BOSCOLO
2000 – 2001: Magg. Vito ZINGARELLO
2001 – 2002: Magg. Fabio ASSO
2002 – 2003: Magg. Luca BOSSI
2003 – 2004: Ten. Col. Michele RISI
2004 – 2005: Ten. Col. Antonio DI GREGORIO
2005 – 2006: Magg. Ferdinando PICCOLI
2006 – 2007: Ten. Col. Enrico CIUCCI
2007 – 2008: Ten. Col. Giovanni PEZZO
2008 – 2009: Ten. Col. Diego ZAMBONI
2009 – 2010: Ten. Col. Fabrizio RECCHI
2010 – 2011: Ten. Col. Andrea MENTA.