Caserma Perotti

08.01.2013 17:45

Caserma "Giuseppe Perotti" - Fossano (CN)

La Caserma è realizzata tra il 1938 e il 1939, l’impianto edilizio-militare riprende gli stessi motivi delle caserme edificate nello stesso periodo nella zona di Cuneo.
Nel dopoguerra, intitolata a Perotti, ha ospitato: il gruppo artiglieria da montagna “Mondovì”, il 22° battaglione fanteria “Primerano”, infine il gruppo “Aosta” che nell’ambito della ristrutturazione dei reparti, ha lasciato la Caserma “Mario Musso” di Saluzzo. 
Attualmente, è sede del 1° reggimento artiglieria terrestre (già da montagna)

Generale di brigata del genio ferrovieri PEROTTI Giuseppe
Torino, 16 giugno 1895  – Torino, 5 aprile 1944 
Figlio di un funzionario delle ferrovie, ottenuta la licenza in fisica e matematica all'Istituto Tecnico, è ammesso all'Accademia Militare di artiglieria e genio di Torino. Secondo del suo corso di 79 allievi, Perotti ne esce col grado di sottotenente. Il primo conflitto mondiale lo vede in prima linea con i reparti minatori. Durante la rotta di Caporetto a lui è affidato il compito di far saltare i ponti sul Piave e lo fa con tale diligenza che, con un soldato, resta bloccato sull'altra sponda. Ciò gli vale una medaglia di bronzo e la promozione a capitano per meriti di guerra.
Nel dopoguerra  è assegnato come istruttore all'Accademia di Torino. Vi resta tre anni, poi chiede l'aspettativa per poter conseguire, al Politecnico di Torino, la laurea in ingegneria civile. Quando torna in servizio, alla Direzione del Genio militare di Corpo d'Armata, è nominato capo sezione dei lavori di montagna, successivamente è addetto all'ufficio fortificazioni.
Considerato un tecnico di gran valore, gli è affidato l'insegnamento di "costruzioni" alla Scuola di Applicazione di artiglieria e genio. Col grado di tenente colonnello partecipa alla campagna in Etiopia, dove dirige la costruzione di strade e ponti. Nel 1938, al suo rientro in Italia, con il grado di colonnello, gli è affidato il comando del Reggimento Genio Ferrovieri. Nel luglio del '42, promosso generale di brigata è trasferito a Roma presso lo Stato Maggiore.
All'armistizio, entra subito nella Resistenza mettendosi a disposizione del CLNRP (Comitato di liberazione nazionale regionale piemontese). Il CLN lo nomina coordinatore del Comitato piemontese. In pochi mesi Perotti getta le basi dell'organizzazione e della tattica della guerriglia in Piemonte sino a che, per una delazione, il 31 marzo 1944 è arrestato.
Processato dal Tribunale speciale è condannato alla fuciliazione. Al momento dell’esecuzione, 5 aprile presso il poligono del Martinetto, si rivolse ai coimputati e comanda: "Signori Ufficiali, attenti: Viva l'Italia!".

Motivazione Medaglia d’Oro al Valor Militare:
“Ufficiale generale di eccezionali doti morali e militari, all’atto dell’armistizio organizzava nell’Italia Settentrionale un’efficace resistenza armata contro l’oppressore tedesco e fascista e dirigeva, con fede ed entusiasmo inesauribili, l’audacissima attività bellica di agguerrite formazioni di patrioti del Piemonte. Con sagacia ed ardimento senza pari portava a termine numerose azioni di sabotaggio contro il traffico ferroviario alla frontiera occidentale, riuscendo ad ostacolare seriamente per oltre tre mesi i movimenti avversari in una importante vallata alpina. Attraverso un’attiva rete informativa da lui creata e diretta, forniva preziose notizie di carattere operativo ai comandi italiani ed alleati. Arrestato dai nazi-fascisti nel corso di una riunione di dirigenti del fronte clandestino di resistenza piemontese, che in lui avevano trovato il capo di altissimo prestigio, manteneva l’assoluto segreto circa il movimento patriota ed assumendo su di sé con nobilissimo gesto, ogni responsabilità, salvava l’organizzazione e la vita di molti suoi collaboratori. Condannato a morte da un tribunale di parte asservito ai tedeschi, affrontava con cosciente fierezza di soldato la morte al grido di « Viva l’Italia»”. Italia occupata, 8 settembre 1943-5 aprile 1944.
A Giuseppe Perotti è dedicata la scuola trasmissioni della Cecchignola di Roma,  a Torino gli è intitolata la Scuola Media Statale di Via delle Tofane e la Scuola Elementare di via Cimarosa.