Caserma Saccarello
08.01.2013 17:30Caserma "Monte Saccarello" - Trioria (IM)
È il 31 maggio del 1591, solo tre anni sono passati dalla conclusione del processo di stregoneria che ha diviso e insanguinato Triora.
Ma quel giorno il parlamento del paese si esprime insolitamente unito, senza alcun dubbio: Triora ospiterà una chiesa e un convento dedicati a Francesco, il santo d’Assisi; e quegli edifici dovranno sorgere in una delle zone migliori dell’abitato. La scelta cade sulla Sella, poco fuori dal paese. La costruzione della chiesa ha inizio nel settembre dell'anno successivo. I lavori procedono velocemente, tanto che nel 1595 i religiosi possono prendere ufficialmente possesso anche dei locali attigui alla grande chiesa, che è già terminata. Nasce così il convento di S. Francesco a Triora.
Dopo un primo tentativo di chiusura del convento e della chiesa condotto nel 1810 dal Governo Francese, si giunge al 1879, quando i locali, che il Comune ha in precedenza acquisito, vengono ceduti al Demanio Militare.
Da quel momento l’edificio, Caserma “San Francesco”, notevolmente modificato e adattato alle nuove esigenze, il primo reparto alpino a trovarvi sede stanziale, è la 3^ compagnia del I° battaglione alpini. Dal 1882 diviene sede estiva del battaglione “Val Pesio” del 2° Alpini, due compagnie, l’ 8^ e la 9^, vi sono acquartierate in sede stanziale. Successivamente, soggiornano truppe alpine del 1° reggimento e una compagnia di soldati di fanteria, fino al termine della I^ Guerra Mondiale.
Terminate le operazioni belliche, la destinazione d'uso dei locali di quello che era la Caserma “San Francesco” muta ancora: prima viene ospitata la scuola del paese, poi la prima colonia alpina estiva della provincia di Imperia.Nel 1926 la colonia viene chiusa, i locali ritornano a essere una caserma, con il nome di “Umberto I°”, dal 1934 ribattezzata “Monte Saccarello”, e tra le sua mura tornano prima gli alpini (sempre del 1° Rgt.), poi le truppe di fanteria e infine i militi della G.A.F.. Danneggiata pesantemente dai tedeschi il 4 luglio 1944, saccheggiata e depredata, al termine del conflitto la caserma viene abbandonata a se stessa per lunghi anni. Fino al 15 gennaio 1962, quando il Comune decide di cederne la proprietà ad un privato, che si impegna a costruirvi un albergo.
A Triora, vi erano altre due caserme.
Nel 1937, un vecchio edificio comunale, venne adattata a caserma, detta “Cima di Marta”, per ospitarvi reparti di G.A.F.. Nel dopoguerra fu tramutata in scuola elementare.
Nell'aprile del 1943 venne inaugurata una caserma (a quattro piani), ribattezzata dai trioresi il "casermone", intitolata al “Ten. Col. Giuseppe Tamagni” e destinata ad ospitare una compagnia della milizia confinaria, la G.A.F.. Nel dopoguerra divenne colonia montana.