Caserma Simonetta

08.01.2013 17:13
 

Caserma “Francesco Simonetta” - Intra (VB)

La caserma, che si affaccia sull’attuale Piazza “Piero Zavattaro Ardizzi” (ufficiale del Btg. “INTRA” e comandante TTAA), fu costruita, per ospitare il battaglione alpini “Intra”, tra il 1909 e il 1911 su un ampio terreno acquistato, dall’allora comune di Intra. Dopo la definizione delle pratiche per l’impianto del presidio militare, perfezionato nel giugno 1908 con il colonnello Giovenale Gisla, comandante del 4° reggimento alpini. Il 20 gennaio 1909 il consiglio comunale, presieduto dal sindaco Viglino, relaziona e delibera in merito.
La caserma fu progettata dall’ingegner Pascetto del genio civile di Novara. I lavori di costruzione durarono due anni. Fu inaugurata domenica 19 novembre 1911 e intitolata a “Francesco Simonetta”.

Dopo la delibera comunale e prima dell’inizio dei lavori, così la descriveva il giornale -La Vedetta- di Intra, nell’edizione  di venerdì 22 gennaio 1909:
-“Come si vede dal nostro disegno, i corpi di fabbrica sono quattro: nel centro abbiamo il palazzo del Comando; ai due lati le due caserme, in ognuna delle quali alloggerà una compagnia di soldati, in fondo a sinistra il magazzeno e le scuderie.
Il palazzo del Comando, come le caserme e le scuderie saranno su due piani: il primo misurerà m. 35,40 per 14,20 e conterrà: Al piano terreno, a sinistra: la sala per Corpo di guardia, l’ufficio consegnatario, la prigione dei soldati, la camera di segregazione, la prigione dei caporali, la sala del sott’ufficiale di servizio; a destra una vasta sala per circolo degli ufficiali, la mensa ufficiali, la cucina e la sala dei piantoni.
Al primo piano: la sala del rapporto e conferenze, la sala dell’aiutante maggiore, quella dell’ufficio del Comando, la sala disciplina, la camera del maresciallo, l’alloggio di un ufficiale, la sala di maggiorità, quelle per la visita medica, per l’ufficiale medico, una vasta infermeria ed una camera dei contagiosi.
La Casermetta di levante, che misura metri 65,50 per 18,10, a pianterreno comprenderà: una sala scherma, uno spogliatoio, la stanza dei viveri di riserva, un magazzeno di mobilitazione, una sala per la distribuzione, misurazione e vestizione, l’ufficio guardia magazzeno e spedizione, la stanza dei generi di consumo, quella per l’equipaggiamento, bardatura e finimenti, quella delle salmerie, quella delle cartucce, degli zaini, delle coperte, l’armeria, la buffetteria, l’alloggio del guardia magazzeno.
Al primo piano: sette camerate, di 24 letti ciascuno, l’ufficio di compagnia, la camera del maresciallo, il magazzino di mobilitazione, la camera del sergente maggiore, e sergenti, il lavatoio e le latrine.
La caserma di ponente, al piano terreno contiene: una palestra per ginnastica, un ricreatorio, il refettorio della seconda compagnia, la sala di bagno e doccia, la cucina truppa, viveri e legna, il refettorio della prima compagnia, la latrina diurna, laboratorio casermaggio, magazzeno avena di riserva, il casermaggio, masserizia ed oggetti di proprietà del corpo, carreggio, copertoni, casse vuote, la lavanderia, la cucina sottufficiali, la mensa sottufficiali e la sala di convegno dei sottufficiali.
Il primo piano di questa caserma è analogo a quella di levante.
Dal semplice cenno dei molti ambienti che costituiranno la caserma, si può comprendere quali criteri moderni siano stati seguiti per la costruzione.
Riassumendo: il costo dell’opera è di 400 mila lire; l’area occupata è di mq. 11.000, l’area coperta e di mq. 3.500; vi saranno alloggiati 340 soldati, 10 ufficiali, 10 muli.
Il magazzeno conterrà per circa 2.000.000 di lire di merci.”-

Oltre alla “Simonetta”, i reparti dell’ “Intra”, fino allo scioglimento del 1943, erano accasermati anche nelle caserme: “Luigi Cadorna” di Pallanza, “Sempione” poi “Ferdinando Urli” di Domodossola e nei distaccamenti di Iselle-Trasquera e Monfortano.
Dal settembre 1943,  la caserma fu occupata dalla Guardia Nazionale Repubblicana.
Oggi, la caserma è sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

Francesco Simonetta
Milano 1813 - 19 settembre 1863
Fu tra i protagonisti del Risorgimento Italiano. Nel 1833 è arrestato a Pavia dalla polizia austriaca e condannato a sette mesi di carcere per cospirazione. Nel 1848 partecipa alle “cinque giornate” di Milano, combatte a Peschiera e Custoza. Nel 1859 è capitano delle guardie a cavallo dei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi. Nel 1860 è colonnello nella seconda spedizione garibaldina in Sicilia, combatte a Milazzo e sul Volturno.
Eletto deputato al Parlamento, ricoprì numerosi incarichi civili. Nel 1862 fondò la società dei Carabinieri Milanesi e ne fu il primo presidente. L’anno seguente, ammalatosi di tifo, morì.