Complesso Caserme - Riva del Garda
08.01.2013 16:54Complesso Caserme “Giovanni Lipella” e “Pietro Cella” - Riva del Garda (TN)
Il complesso caserme situato nella periferia nord della cittadina è stato costruito agli inizi del ‘900 per ospitare reparti dell’esercito austroungarico.
Dopo la prima guerra mondiale, le due caserme passano in mano italiana, prendendo il nome di caserme “LIPELLA” e “CELLA” e divenendo sede di reparti di fanteria, artiglieria e di alpini.
Tra le due guerre il complesso ospita diversi reparti sia in sede temporanea sia stanziale, tra cui:
Reparti del 6° Alpini, 2º Reggimento artiglieria d’armata, 5° Reggimento artiglieria d’armata, 4° Centro Contraerei (dal 1926), Legione Croata prima dell’invio in Russia con il CSIR, III° battaglione carri del 32° Rgt carri “Ariete”.
Dopo l’8 settembre 1943, è sede di reparti tedeschi e di militi della R.S.I..
Nel dopoguerra, è sede stanziale di:
Battaglione misto genio "Friuli" , battaglione artieri "Friuli", VII° Btg. genio pionieri del 2° Rgt. genio di Bolzano (dagli anni 50 al 28/5/75), 4º Rgt Art. contraerei pesante (1/7/1951-nov 1955). Con lo scioglimento dei reparti del genio e artiglieria, avvenuto nel 1975, il complesso è utilizzato come sede addestrativa di vari reparti.Nel 1989, è costituita la Base Logistica di Riva del Garda - Comando Regione Militare Nord-Est, e con l'avvio dei lavori di demolizione delle precedenti strutture, il complesso cambia radicalmente la propria funzione, non più utilizzato per l’addestramento dei militari ma, luogo di svago e tempo libero per il personale appartenente all’amministrazione difesa.
Dal 1° gennaio del 1998 assume l'attuale denominazione di Base Logistico – Addestrativa, in seguito è posta alle dipendenze del Comando Militare Nord di Torino.
Aspirante ufficiale LIPELLA Giovanni
Riva (TN) 13 novembre 1899 –Monte Asolone 15 giugno 1918
994^ compagnia mitraglieri del 139° reggimento fanteria della brigata "Bari"
Motivazione Medaglia d’Oro al Valor Militare
Irredento e volontario di guerra, portò e comunicò fede ed entusiasmo nei suoi mitraglieri. Durante l’infuriare del bombardamento nemico, corse da un’arma all’altra, tutti incitando con la parola e con l’esempio alla resistenza ed alla fiducia nelle sorti del combattimento. Rimasta un’arma senza tiratori e serventi ed in una posizione ormai insostenibile, noncurante del violento fuoco avversario, se la caricò sulle spalle, e, postatala in altro luogo, riaperse da solo il fuoco sulle ondate nemiche. Ferito una prima ed una seconda volta, continuava a tirare, fino a che, colpito ripetutamente al petto, cadde offrendo in olocausto alla Patria la sua bella esistenza.
Monte Asolone, 15 giugno 1918.
Capitano Pietro Cella (prima medaglia d'Oro Alpina)
Nacque il 9 Aprile 1851 a Bardi attualmente in provincia di Parma ma che all’epoca apparteneva all’amministrazione di Piacenza.Dopo essere stato allievo dei collegi militari di Colorno e Racconigi,s’arruolò come soldato semplice nel Regio Esercito Italiano. Prestò servizio presso i distretti di Piacenza e Palermo e dopo aver percorso i vari gradi della gerarchia di truppa , con il grado di Furiere fu ammesso alla Scuola Militare di Modena il 30 Luglio 1877 dalla quale uscì nel 1879 come Sotto Tenente di Fanteria assegnato al 37° Reggimento. Su sua richiesta passò al corpo degli Alpini nel 6° Reggimento e nel Dicembre 1885 fu assegnato al 10° Btg del 4° Alpini. Fu promosso Capitano l’ 8 Aprile 1888. Nel Dicembre 1895 partì volontario nel 1° Btg Alpini d’Africa,facente parte del Corpo di Spedizione Italiano in Eritrea.Giunse a Massaua da dove fu inviato col suo reparto sull’altipiano dell’Adigrat. Il 1° Marzo 1896 al comando della Quarta Compagnia occupò l’Amba Rajo dove resistette fino al sacrificio supremo,permettendo al Gen. Baratieri di salvare la vita. Il Capitano Cella,rimanendo alla testa dei pochi uomini rimastigli,cadde fronte al nemico con l’arma in pugno In sua memoria sono intitolati il Gruppo ANA di Bardi ,una caserma a Schio (VI) oggi dismessa oltre a quella di Riva del Garda (TN)
Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Comandante delle compagnie alpine 3-4 distaccate sulla sinistra dell’occupazione al Monte Rajo,le tenne salde in posizione contro soverchianti forze avversarie finchè furono pressochè distrutte e combattendo valorosamente lasciò la vita sul campo prima di cedere di fronte all’irrompente nemico” Adua (Eritrea) 1 Marzo 1896."