DIVISIONE FANTERIA " VICENZA "

07.01.2013 11:42
 

Divisione Fanteria Vicenza

La 156^ Divisione Fanteria Vicenza, trae origini dalla Brigata Vicenza costituita nel luglio 1917 ( reggimenti 277° - 278°- 279° ) e sciolta nel febbraio 1919.

Ricostituita a Brescia il 10 marzo 1942 su due reggimenti  di fanteria 277°(Col. Giulio Cesare SALVI) ,278°  ( Col. Gaetano ROMERES) e uno d’artiglieria 156° (cannoni da 75/27 autotrainati).

Inviata in Russia nel luglio 1942 .Al suo arrivo a Rykowo-Gorlowka, in Ucraina venne privata del  206° btg carabinieri  e della sezione carri L 3, mentre il 156° reggimento artiglieria rimase in Italia.  Viene dispersa in piccoli  distaccamenti nelle retrovie dell’8^ Armata  compresi tra il fiume Donetz e Ostkol con compiti di protezione. Nei mesi successivi si schiera nella zona di Rossoch con compiti di difesa antipartigiani. La notte del 24 novembre furono massacrati 26 fanti e 3 ufficiali della 9 ^cp - III°btg - 277° rgt. Ai primi di dicembre  passa in organico al  Corpo d’Armata Alpino come divisione di seconda linea. Risulta costituita dal 277° e 278° reggimento fanteria entrambi su 3 battaglioni, un btg armi accompagnamento,la 256^ compagnia controcarro da 47/32 su sei pezzi. Oltre ad aver armamento ed equipaggiamento inadeguato all’impiego,è formata da elementi eterogenei senza addestramento provenienti da tutte le armi. Infatti è formata da richiamati e da reclute della classe 1922.
Deve schierarsi sul Don in sostituzione della Julia impiegata nel settore della Cosseria per arginare lo sfondamento sovietico; vengono quindi assegnati di rinforzo i btg Pieve di Teco del 1° alpini,Morbegno del 5° ,Vestone del 6°. La Vicenza cede il I°  (destinato a sostituire il btg Monte Cervino nella difesa a sud di Rossosch)e III° btg del 277° ed il I° e III °btg del 278°. Le viene ancora assegnato,mancando il reggimento  d’artiglieria organica, il reggimento artiglieria a cavallo ** (Col. Domenico MONTELLA) (solo il I° e III° gruppo) , 4 batterie,dotato di 16 cannoni ippotrainati da 75/27, destinati rispettivamente al 278° e 277° rgt.
Il 15 gennaio i reparti sono in allarme, il 16 il comando divisionale dirama ai reparti le disposizioni attuative in caso d’arretramento del sistema difensivo in atto.
Secondo questi ordini i reparti devono muovere con tutte le munizioni disponibili,scorte di viveri ordinari e di riserva, le slitte ambulanza nonché oggetti d’equipaggiamento strettamente necessari . Nella stessa giornata l’ordine viene annullato. Il mattino del giorno 17 viene riconfermato il presidio della linea sul Don mentre alle ore 11 arriva l’ordine di ripiegamento da attuarsi alle ore 17 per raggiungere Popowka-Podgornoje. Nonostante questo susseguirsi di ordini e contrordini le operazioni sono compiute con efficienza e lo sganciamento non è contrastato dai russi. Costituisce fiancheggiamento prima, retroguardia poi della divisione Tridentina. Il ripiegamento è disposto su tre direttrici di marcia:
Nord – Tridentina e Vicenza via Podgonoje,Opyt,Nowo-Charkowka-Warvarowka-Valuijki
Centro – Cuneense
Sud – Julia e XXIV Panzerkorps.
Il II° btg del 277° arretra sulla direttrice Kureny-Beresniaji-Sudiewka-Ivanowka.
Alla Vicenza viene assegnata la batteria di formazione Villanova (Ten. Ernesto SCATOLERO) creata il 16 dicembre 1942, traendo un pezzo da ciascuna batteria del gruppo Mondovì; il 19 assume in forza anche un pezzo della 14^btr del gruppo Conegliano che si era staccato dal proprio reparto.
A Podgornoje il mattino del 18 ,la Vicenza  restituisce alla Tridentina il Morbegno e il Vestone ricomponendo l’organico del 278°, il battaglione mitraglieri (meno due plotoni rimasti al 1° alpini) ed i reparti reggimentali. Mancano il I° btg del 277° distrutto nella difesa di Rossosch ed il III° btg (Cap. GHERARDINI)rimasto alle dipendenze della Cuneense. Il 19 è a Samoilenkow. Insieme alla Vicenza ripiegano circa 3000 uomini dei reparti di corpo d’armata. Sono senza viveri, scarsamente armati e appesantiscono il movimento degli altri reparti. Nella notte sul 21 Postojali è attraversato. Nella notte sul 22 raggiunge Ljmarevka dove si sistema nelle isbe lasciate libere dalla colonna della Tridentina. Nel pomeriggio il 277° riceve l’ordine di sostituire il 278° in avanguardia della colonna, sempre come retroguardia della Tridentina, dalla quale però si è perso il contatto (aveva un giorno di vantaggio ed aveva cambiato destinazione). Verso le 23  mentre intravede Seljakino è attaccata da forze corazzate russe, arrivano in soccorso due carri tedeschi che con pallottole incendiarie colpiscono i tetti delle isbe , si sviluppano incendi i quali  illuminano i carri nemici che diventati visibili  vengono distrutti dai  precisi tiri dei panzer alleati. Il paese viene quindi attraversato e la Vicenza esce nella valle del fiume Kalitwa. Aerei nemici e katiuscie continuano a colpire la colonna che si fraziona in diversi gruppi. Il 278° rgt è annientato dopo furibondi combattimenti da grosse formazioni di carri in una vallata nei pressi di Warvarowka. In tale località il 23 -24 gennaio si svolgono sanguinosi combattimenti. La Vicenza  sosta nella notte del 25 a Bolschje-Lipjagj. Il grosso della divisione è catturato assieme ai resti della Cuneense nel pomeriggio del 26 nei pressi di Valuijki . Viene anche catturato il gen. PASCOLINI che rientrerà dalla prigionia nel 1950 meritando per il suo comportamento la M.O. VM.
“Valoroso combattente di tre guerre, benché mutilato ed assegnato al ruolo riassunti per i servizi in Patria, partecipava volontariamente alla guerra sul fronte russo e, in uno dei momenti più critici della campagna, accettava con gioia e, anzi, sollecitava l’onore e la responsabilità di comandare una Divisione. Assunto il comando di una G.U., costituita per il solo presidio di territori nemici occupati, dovette condurla in linea. Sopperendo con grande energia e somma perizia alle deficienze organiche e di armamento di essa, affrontava l’impari lotta; durante i tragici eventi della ritirata dal Don riusciva varie volte a spezzare l’accerchiamento, ponendosi animosamente e ripetutamente alla testa dei propri reparti. Circondato e sopraffatto da schiacciante superiorità avversaria, sopportava infine lunghissimo periodo di prigionia con animo forte, virile, con dignità di soldato e di italiano. Magnifico esempio di dedizione al dovere, di fedeltà alle leggi dell’onore militare e di amore di Patria. Fronte del Don. Prigionia in Russia, novembre 1942 - giugno 1950”.
I fanti superstiti partecipano ai combattimenti di Nichitowka e Nikolajewka riuscendo ad uscire dalla sacca.
Le perdite furono di 240 Ufficiali e 6600 Sottufficiali e truppa  Caduti su quasi 8000 uomini impiegati.
La Divisione viene sciolta il 15 maggio 1943.

Comandanti:
Gen. Divisione Enrico BROGLIA (rimpatriato per gravi motivi famigliari)
Gen. Brigata i.g.s.  Etelvoldo PASCOLINI
Col. Giulio Cesare SALVI (interinale)
Capo di Stato Maggiore :Ten.Col. Agostino UBERTI


** Il Reggimento Artiglieria a Cavallo, ricostituito nel luglio del 1941 riunendo i gruppi a cavallo dei Reggimenti di Artiglieria Celere su 3 Gruppi da 2btr ciascuno:
Comandante: Col. Domenico MONTELLA
I Gruppo (Cap. Dino BROCANI) in appoggio al btg Morbegno, poi alla  Divisione Vicenza
II Gruppo (Ten.Col. ALBINI) in appoggio alla Cuneense
III Gruppo (Magg. TURATI) in appoggio alla Vicenza
Base reggimentale a Saposnikov (Ten.Col. SALVETTI).
Lo stendardo era decorato con 3 medaglie d’Argento per i fatti d’arme del 1941-42-43